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ARTE ARTE ARTE…..siamo alla fine del nostro viaggio della malattia nell’ arte ,spero abbiate trovato interessanti gli articoli precedenti di ARTE E MALATTIA se non li avete visti li potete trovare qui
primo articolo ARTE E MALATTIA
secondo articolo ARTE E MALATTIA II
terzo articolo ARTE E MALATTIA III
quarto articolo ARTE E MALATTIA IV
Allora, siete pronti per una nuova puntata di quest’insolita storia dell’arte?
Bene ora incominciamo ma prima volevo spigarvi perché ho scritto questo articoli.
La prima ragione è che amo l’arte e questo mi accomuna a molti altri di voi .
La seconda, che mi stupisce e mi lascia perplessa, è che nelle biografie postume degli artisti, fatte da “dotti Medici e Sapienti ” questi geniali artisti devono per forza rientrare in una categoria.
Ad esempio Caravaggio non si sa neppure dove è stato sepolto ma sono state fatte analisi si uno scheletro che forse era lui.
E’ come se nel profondo non si riesca a essere solidali con loro per il loro successo ( il più delle volte postumo) per il loro coraggio , per la loro determinazione a seguire la loro chiamata nonostante le difficoltà, si cerchi di essere solidali con loro per le loro disgrazie .
Ma la questione è ancora più sottile forse il fatto è che è molto più facile essere solidali con ad esempio uno schizofrenico famoso che con il figlio schizofrenico del vicino del piano di sotto.
Comunque oi non possiamo che essere grati a questi artisti per averci aperto gli occhi sul mondo del percepire e per le intense emozioni che ci creano .
Ma ora cominciamo ho lasciato per ultimi alcuni dei miei preferiti
Frida Kahlo
Nata in Messico Frida Kahlo (1907-1954) era affetta da spina bifida , che però fu scambiata per poliomielite.
Ce lo insegna la legge di Murphy ” Di tutti gli scenari prevedibili se ne verificherà sempre uno inatteso”
A diciassette anni mentre, ritornava a casa, l’autobus su cui era si scontrò con un trenino e fu schiacciato contro un muro.
Un palo le perforò il bacino e le vertebre della schiena , il femore e le costole si spezzarono in più punti. A causa di queste ferite fu sottoposta, durante la sua vita, a trentadue interventi chirurgici. Questa situazione non le permise mai di portare a termine una gravidanza, pare abbia abortito spontaneamente più volte.
E’ in dubbio che la sofferenza e il dolore della sua condizione siano rappresentate nella sua arte.
Ebbe numerosi amanti tra cui Lev Trotsky e Andrè Breton, forse fù per la relazione con quest’ultimo che venne definita una surrealista-naif cosa abbastanza limitante visto l’originalità della sua opera. Ma non si lasciò piegare e ci lasciò queste parole
Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo, ci dev’essere qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui mi sento io
Vincent Van Gogh
Il più famoso grande malato della storia dell’arte, il più chiacchierato, il più chiacchierato fu certamente Vincent Van Gogh (1853-18909).
Su di lui sono sta fatte le ipotesi più disparate.
C’ò chi sostiene che fosse epilettico, chi afferma che avesse la malattia di Meniere, chi schizofrenico
Un’ipotesi accreditata è che Vincent soffrisse di porfiria acuta intermittenteuna malattia ereditaria, che si manifesta con l’età. Questa malattia oltre a disturbi gastrointestinali causa neuriti periferiche e disturbi psichiatrici simili a quelli di cui soffriva Van Gogh.
Alcuni sostengono che molto probabilmente fosse anche intossicato da assenzio che non è da escludere date le alterazione del senso cromatico che causa questa intossicazione e che ciò avessero prodotto la sua ossessione per il giallo. A noi però piace pensare che fosso un genio del colore
Francisco Goya
Per quanto riguarda le intossicazione Francisco Goya(1746-1828) fu colpito dal morbo del pittore, ossia come già detona intossicazione da piombo (presente in tutti i colori).
Oltre che a coliche addominali, lesioni al fegato , paralisi del nervo radiale, anemia. ipertensione e colore bruno della pelle , da anche encefalopatia.
Ciò gli procurò sordità con una conseguente profonda depressione tanto che le sue ultime opere sono popolate di “mostri generati dal sonno della ragione”, come lui stesso ebbe a scrivere.
L’atmosfera allucinata le scene raccapriccianti, i colori neri e toni ocra e rosso dominano tutta la sua opera del periodo nero descrivendo pienamente la sua realtà alterata.
Anton Räderscheidt
Se vogliamo capire come percepisce la realtà, di una persona colpita ictus cerebrale esplicative sono le opere di Anton Räderscheidt (1892-1970).
Le persone colpite da ictus tendono a ignorare tutto ciò che sta a destra del campo visivo se l’ictus è a sinistra e viceversa ad esempio mangiano solo la metà destra o sinistra del cibo, si pettinano solo metà testa, si radono solo metà faccia, ecc.Räderscheidt fu colpita da ictus nel 1967 che ha colpì l’emisfero destro portando a negligenza visuospaziale sinistra. Dopo l’ ictus dovette reimparare la pittura e produsse negli ultimi anni della sua vita una serie di penetranti autoritratti.
Art Brut
Questa divagazione nell’arte e nella malattia non può terminare senza per lo meno citare l’art brut(nel senso di frizzante come lo champagne), fondata da Jean Dubuffet e accennare a due grandi pittori naif italiano Antonio Ligabue o “Al Matt” (1899-1965) e Carlo Zinelli (1916- 1974).
Antonio Ligabue
A causa dei disturbi mentali di cui soffriva, Ligabue visse isolato e fu ricoverato in manicomio diverse volte. Nelle sue opere si può cogliere una realtà conflittuale e crudele che poco ha a che vedere con una rassicurante visione bucolica della natura, dove gli animali selvaggi della sua giungla hanno tutti il suo volto.
Carlo Zinelli
Quando Carlo Zinelli, parte come volontario per la guerra civile spagnola, rivela la sua personalità schizofrenica.
Fù ricoverato in ospedale psichiatrico più volte e in questi periodi vive anni d’isolamento totale.
La sua vita ha una svolta quando entra nel laboratorio di pittura di pino Castagna.
Zinelli è assorbito completamente dal nuovo lavoro dipingendo otto ore al giorno. Muore 1974 lasciando più di 2000 dipinti e alcune sculture.
Con questo avrei finito spero che abbiate trovato interessanti questi articoli se è cosi
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