fernandagrossi come sopravvivere monitor

Articoli e Recensioni

I giornali buoni sono pochi, su questi giornali gli articoli buoni sono ancora di meno, chi li legge è un numero esiguo, tra questi solo alcuni li capiscono e la maggior parte di questi poi se li dimentica subito . Ah, la sociologia della letteratura !
Carl William Brown

Qui  trovate articoli, presentazioni, recensioni link interviste

Gli  articoli del giornalista

 

Il giornalista
O giornalista inviato speciale
quali notizie porti al giornale?
Sono: stato in America, in Cina,
in Scozia, Svezia ed Argentina,
tra i Sovietici e tra i Polacchi,
Francesi, Tedeschi, Sloveni, Polacchi,
ho parlato con gli Eschimesi,
con gli Ottentotti, coi Siamesi,
vengo dal Cile, dall’India e dal Congo,
dalla tribù dei Bongo-Bongo…
e sai che porto? Una sola notizia!
Sarò licenziato per pigrizia.
Però il fatto è sensazionale,
merita un titolo cubitale:
tutti i popoli della terra
han dichiarato guerra alla guerra.

Gianni Rodari

 

COLLABORAZIONI 

Telemark experience. Tra anima e corpo. Metodo innovativo per apprendere il Telemark

di Giuliano Pederiva

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articoli

“Eccomi, brizzolato candidato, avido di futuro, anche se del tutto ipotetico, di fronte ai «temi»: si tratta di una antica esercitazione retorica, una sorta di perorazione senza pubblico, senza destinatari, senza colpevoli da difendere, illustrazione di crimini mai avvenuti, esaltazione di ideali scolasticamente accettati. Giacché io, infatti, sono a scuola, ho carta, penna, e un numero fisso di ore che debbo destinare a pensare, a scrivere.
La prima constatazione è un senso di blanda, devota ammirazione; ammiro i candidati non brizzolati che debbono, in certe ore date, in un giorno fisso, in un luogo in cui sono stati convocati, scrivere dell’Europa, oppure di Ungaretti, Quasimodo, Montale, o del Movimento operaio e della sua incidenza, o del paesaggio di Leonardo e Giorgione. È evidente che i candidati vivono in un mondo di idee, pascolano concetti, brucano Storia e Considerazioni; il loro menù è rigorosamente filosofico. Confesso di non essere pari a tale compito, e temo che di fronte alla pagina bianca verrei preso da una angosciosa, deprimente instabilità nervosa; se il paesaggio giorgionesco deve essere la mia porta di ingresso al futuro, se Quasimodo ha da essermi psicopompo alla mia imminente autorevolezza, nulla di tutto ciò mi toccherà in sorte. Mi attendono la disapprovazione dei probi, e la minestra calda alla porta del convento; anni con dodici mesi di neve; Mandarino fallito, verrò fotografato come colui che venne sconfitto da, mettiamo, un salice piangente del Giorgione. Percosso a sangue da un salice furibondo….

“Ma se lei ha animo di poeta, dice sommesso un invisibile commissario, facendomi arrossire come una educanda che ascolti la prima parola sconveniente della sua vita, se lei è così, dice, con maggior discrezione, perché non parla di Ungaretti eccetera? Oggi? Qui? Per tante ore? O è vero che sono, Dio mi scampi, poeta, e allora mica posso scrivere qui, ora, tante ore. E se non lo sono, perché non mi fa parlare dell’arca di Noè, con tutte le bestiole, o di quel viaggio che non ho mai fatto, o di quello che farei se fossi innamorato di una badessa o di una agente segreta, o di un cocchiere di topini?…

“La poesia è uguale per tutti. Poesia? «Una nave che salpa dal porto / Saltellando con passo scozzese…». Fanno cenno di no. Signori, io farò un tema commovente su un rinoceronte che si scopre poeta e impara a scrivere con il corno trasformato in stilografica. No? Volete fare di me un ribelle, ecco……”

 

 

 

 Giorgio Manganelli. “Improvvisi per macchina da scrivere

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