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Salve a tutti , siete pronti per una nuova puntata di Arte e Malattia? Certo che si l’aspettavate con ansia bene allora leggete attentamente quello che vi sto per dire e oltre a conoscere aspetti insospettati della storia dell’arte capirete anche come percepisce il mondo una persona malata
Di sicuro già sapete molte cose se avete letto Gli altri articoli di ARTE E MALATTIA.
Come veliste persi? Niente paura ecco i link
ARTE E MALATTIA
ARTE E MALATTIA II
Ma ora concentratevi stiamo per continuare a parla di Visone e Colori e come le malattie e i disturbi dell’occhio le alterino
Paul Cézanne
Che Paul Cézanne (1839-1906) fosse un grande miope lo sapevano tutti In molti hanno provato a renderlo occhialuto ma lui riteneva gli occhiali degli oggetti volgari e si rifiutò sempre di usarli. Era un Dandy snob o aveva capito che la visone sfocata rendeva migliori le sue opere ? Chi lo sa!
Comunque possiamo renderci conto attraverso le sue opere come percepisce il mondo un miope, ma la vera domanda è: Come percepiscono i miopi i quadri di Cézanne?
Rembrandt Harmenszoon van Rijn
Ma avete mai guardato bene gli autoritratti che si è fatto Rembrandt (1606 -1669)? No?! Bene fateci caso era strabico e questi deve averlo aiutato nel portare le forme tridimensionali su una tela bidimensionale . Vedeva con un occhio solo
Tiziano Vecellio
Tiziano Vecellio (1488- 1576) è morto a 88 anni e ha dipinto fino alla fine, è l’esempio più famoso di come il progredire dell’età cambia la visione del mondo. La degenerazione dell’acuità visiva e del sistema nervoso che insorgono con l’età sono presenti in molte opere di pittori che hanno dipinto fino a tarda età.
La variazione della gamma cromatica, la minore accuratezza dei dettagli, i contorni sfumati sono alcune caratteristiche di come l’artista anziano percepisca il mondo.
MALATTIE CONTAGIOSE GENETICHE E ALCOL
Ora basta coni disturbi visivi e malattie visive cambiamo argomento ma ritorniamo con gli impressionisti
Henri de Toulouse-Lautrec
Un grande malato dell’arte fu il Conte Henri-Marie-Raymond de Toulouse-Lautrec-Montfa (1864-1901),prodotto dei matrimoni tra consanguinei nelle precedenti generazioni di nobili famiglie francesi, soffrì di una malattia ossea genetica, l’osteogenesi imperfetta,
Questa malattia genetica oltre a costringerlo per tutta la vita (per altro breve, morì d’ictus a 37 anni) a lunghi periodi di degenza per le frequenti fratture, gli procurò delle deformazioni ossee (era alto 151 cm).
Con le gambe di 70 cm il busto sproporzionato, i genitali ipertrofici “è triste trovarsi adulti senza essere cresciuti”. La deformità fisica lo allontanò dall’alta società cui apparteneva per nascita e per non passare “notti insonni vegliate al lume del rancore”prese a frequentare i teatri, i cabaret e i bordelli di Montmartre, dove contrasse la sifilide e l’alcolismo degenerò nel delirium tremens.
Raffigurando la vita quotidiana di ballerine e prostituteToulouse-Lautrec rappresenta il suo amore e il suo odio per il corpo umano, le sue frustrazioni, il suo orrore, le sue allucinazioni, la sua repulsione, la sua ironia, schiavo e padrone della sua emarginazione e della sua follia.
Amedeo Modigliani
Devastato nel fisico dai collassi alcolici fu anche Amedeo Modigliani(1884 –1920).
Non fu solo l’alcolismo a portarsi via “Dedo”; a sedici anni fu colpito da tubercolosi polmonare e più tardi da febbre tifoidea Reagì bene alle malattie, ma le sue energie intermittenti non gli consentirono di assecondare la sua vera e grande passione per la scultura.
Si dedico per queste ragioni esclusivamente alla pittura. Studiò all’accademia delle belle arti di Venezia, in questo periodo incomincia a fumare l’hashish e subentrano i problemi con l’alcol.
I problemi di depressione e di alcolismo lo accompagneranno fino alla morte dovuta a meningite tubercolotica.
Questo geniale livornese di origine israelitica , con il suo stile inconfondibile, è stato un maestro dell’arte moderna, ma forse nel innovativo modo di definire lo spazio riorganizzando le masse, si può scorgere uno sguardo malinconico e distante.
Maurice Utrillo
Maurice Utrillo (1899- 1955) figlio della pittrice Suzanne Valadon nacque Valadon ma nel1891 Miguel Utrillo ne riconobbe la paternità.
Utrillo è n esempio di come l’alcol possa far degenerare un grande artista
Ebbe il primo collasso etilico a diciotto anni e a trent’anni cominciò a soffrire di delirium tremens. Nonostante l’alcolismo e un tentato suicidio, riuscì a diventare un artista famoso cui fu assegnata la Legion d’Onore continuò a dipingere fino all’ultimo ma purtroppo sia la sua mano sia la sua mente non erano più in grado di produrre grandi opere.
Benvenuto Cellini
Benvenuto Cellini ( 1500-1571) non era un’impressionista, ovviamente, ma fu un celebre sifilitico. oltre che omicida e forse omosessuale.
Sebbene fosse ossessionato dalla malattia, si rifiutava di curarla con l’unico medicamento del tempo il mercurio. Secondo alcuni lo scultore volle rappresentare la causa e la cura della sua malattia nel“Perseo che mostra la testa di Medusa” (Loggia dei Lanzi a Firenze). La statua, infatti,poggia su un piedistallo in cui è rappresentato Mercurio con accanto Venere.
Anche per oggi abbiamo finito ma ritornate qua la prossima settimana perché come ha scritto Rudolf Steiner
L’uomo arriva al limite della percezione dei sensi; può riconoscere che, lungo la via fin lì, ha acquistato forze dell’anima
Quindi non perdetevi la prossima puntata ma intento
Non dimentica te FGC FAI GIRARE LA CONOSCENZA Ora!
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