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2023 Finanziatori Globali per la Salute: Partner dell’OMS

FINANZIATORI OMS BILL GATE GLOBALE GLOBALI

Contenuti

 

 

FINANZIATORI OMS BILL GATE GLOBALE GLOBALI

Finanziatori Globali della Salute: Chi Sostiene l’Organizzazione Mondiale della Sanità?

Per comprendere come stanno cambiando gli emendamenti del Regolamento Interno dell’OMS (RIS) è  fondamentale avere un quadro accurato e  una visione chiara dei Finanziatori Globali per la Salute: Partner dell’OMS, . Questo ci aiuta a individuare eventuali evidenti conflitti d’interesse.

La fonte principale dei finanziamento biennale di quasi 7 miliardi di dollari dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è costituita da due fonti di finanziatori : la quota di adesione pagata dagli Stati membri e i contributi volontari provenienti sia dagli Stati membri che da altri partner.

Durante il periodo 2018-2019, i contributi fissi rappresentavano solo il 15,3% del bilancio dell’organizzazione, mentre la maggior parte dei fondi proveniva da contributi volontari. Questi contributi volontari sono offerti dagli Stati membri, organizzazioni non governative (ONG), organizzazioni filantropiche private e altri soggetti.

Ogni Stato membro è tenuto a partecipare al finanziamento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità con contributi fissi calcolati in base alla popolazione e al PIL del proprio paese. Questa combinazione di fonti di finanziamento aiuta l’OMS a svolgere il suo ruolo chiave nel fornire assistenza sanitaria e coordinare gli sforzi globali per affrontare le sfide sanitarie a livello mondiale.

Naturalmente, all’interno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le posizioni di vertice sono occupate dai Paesi più abbienti.

Questo è in linea con la pratica comune in molte organizzazioni internazionali, dove le nazioni più ricche hanno un maggiore peso e influenza a causa delle loro capacità finanziarie e risorse.

Gli Stati Uniti, con un impressionante PIL nominale di oltre 20 trilioni di dollari, sono uno dei principali contribuenti all’OMS, versando quasi 240 milioni di dollari. La loro posizione di leadership è in parte dovuta al loro ruolo di potenza economica globale e alla loro influenza nel panorama internazionale.

Al secondo posto si trova la Cina, con un prodotto interno lordo di quasi 13 trilioni di dollari, che eroga una quota di poco meno di 130 milioni di dollari. La Cina, essendo anche una delle più grandi economie mondiali, svolge un ruolo fondamentale nel finanziamento dell’OMS.

Segue una serie di altri paesi con importanti contributi. Tra questi, il Giappone, la Germania, il Regno Unito e la Francia, che sono tutti Paesi con un PIL notevole e quindi contribuiscono significativamente al bilancio dell’OMS.

Interessante notare che l’Italia, con un PIL inferiore rispetto ai Paesi sopra menzionati, si posiziona comunque al settimo posto tra i contributori dell’OMS.

Questo dimostra il suo impegno nel sostenere gli sforzi internazionali per affrontare le sfide sanitarie globali, nonostante le risorse relative più limitate.

Negli ultimi due anni, l’Italia ha fornito un sostegno finanziario significativo all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con un totale di 59,4 milioni di dollari. La maggior parte di questo contributo è stata effettuata sotto forma di contributi fissi, che rappresentano circa il 60% del totale. Tuttavia, nonostante l’impegno dell’Italia, la proporzione di finanziamenti fissi nel bilancio totale dell’OMS è ancora relativamente bassa, ammontando solo al 14%.

In conclusione, è evidente che i Paesi più abbienti hanno un ruolo preminente nel finanziamento dell’OMS. Tuttavia, è importante riconoscere che il contributo finanziario di tutti i paesi, grandi e piccoli, è essenziale per garantire il funzionamento e il successo di questa importante organizzazione internazionale nel perseguire la missione di migliorare la salute e il benessere delle persone in tutto il mondo.

Attualmente, la maggior parte dei finanziamenti per l’OMS proviene dagli Stati membri sotto forma di contributi volontari specifici, che costituiscono una quota significativa del 65,41% del fondo totale dell’organizzazione.

Queste donazioni volontarie specifiche giocano un ruolo cruciale nel garantire che l’OMS possa affrontare le sfide sanitarie globali in modo efficace.

Un aspetto interessante da notare è che le fondazioni filantropiche private svolgono un ruolo di rilievo nel finanziamento dell’OMS. La Bill & Melinda Gates Foundation, una delle principali fondazioni filantropiche del mondo, è il principale donatore individuale, elargendo generosamente 551 milioni di dollari all’OMS ogni biennio. Questa donazione sostanziosa dimostra l’importanza e l’influenza delle organizzazioni filantropiche nella promozione della salute globale.

Oltre alle fondazioni private, altri Stati hanno un ruolo significativo nel finanziamento dell’OMS. Ad esempio, la Germania è il secondo maggior donatore con 486 milioni di dollari, seguita dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna, rispettivamente con 357 e 298 milioni di dollari.

 L’Italia ha dimostrato un notevole impegno nel sostenere l’OMS con contributi fissi, ma gran parte dei finanziamenti dell’organizzazione proviene ancora da donazioni volontarie specifiche da parte degli Stati membri e delle fondazioni filantropiche private.
Queste donazioni giocano un ruolo fondamentale nel garantire il funzionamento e il successo dell’OMS nel perseguire la sua importante missione di promuovere la salute e il benessere delle persone in tutto il mondo.

Ecco la classifica dei principali finanziatori volontari dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), basata sui dati disponibili:

  1. Bill & Melinda Gates Foundation: La fondazione filantropica privata di Bill e Melinda Gates è il principale donatore volontario dell’OMS, offrendo generosamente una donazione di 551 milioni di dollari ogni biennio.
  2. Germania: La Germania si posiziona al secondo posto come maggiore donatore volontario dell’OMS, contribuendo con una somma significativa di 486 milioni di dollari.
  3. Stati Uniti: Gli Stati Uniti, nonostante abbiano un notevole finanziamento anche come contributi fissi, si piazzano al terzo posto tra i donatori volontari con una donazione di 357 milioni di dollari.
  4. Gran Bretagna: La Gran Bretagna si colloca al quarto posto nella classifica dei finanziatori volontari, con una generosa somma di 298 milioni di dollari.

Questi Paesi e la Bill & Melinda Gates Foundation , essendo i maffiori finanziatori, giocano un ruolo cruciale nel sostenere l’OMS attraverso donazioni volontarie specifiche, contribuendo in modo significativo al bilancio dell’organizzazione. Le loro generose donazioni consentono all’OMS di affrontare le sfide sanitarie globali, migliorando la salute e il benessere delle persone in tutto il mondo.

 Ma la lista dei finanziatori non si esaurisce qui

 

 

 

Ente Donazione in $
Bill & Melinda Gates Foundation 551.589.000
Germany 486.833.000
United States of America 357.885.000
United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland 298.574.000
GAVI Alliance 246.450.000
European Commission 212.090.000
World Bank 138.894.000
United Nations Office for the Coordination of Humanitarian Affairs (UNOCHA) 124.380.000
Japan 114.910.000
Kuwait 109.812.000
Rotary International 98.462.000
Saudi Arabia 96.188.000
United Nations Central Emergency Response Fund (CERF) 71.147.000
China 63.547.000
United Nations Development Programme (UNDP) 61.874.000
Iran (Islamic Republic of) 49.499.000
Republic of Korea 46.595.000
Pre-Qualification Fees (PQF) 43.372.000
Canada 41.753.000
Norway 35.945.00
   

 

 

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CHE COSA È BILL & MELINDA GATES FOUNDATION

La Bill & Melinda Gates Foundation è una fondazione senza fini di lucro che svolge un ruolo significativo nel finanziamento di progetti di beneficenza e iniziative umanitarie a livello mondiale.

Tuttavia, è importante tenere conto di alcuni fatti chiave riguardanti le ONG e le fondazioni in generale.

Innanzitutto, sia le ONG che le fondazioni sono organizzazioni senza scopo di lucro, il che significa che il loro obiettivo principale è perseguire cause di interesse pubblico e sociale, senza cercare di generare profitti finanziari-

Queste fanno affidamento sulle contribuzioni finanziarie volontarie offerte da individui, organizzazioni o istituzioni per finanziare un’organizzazione, un progetto o un’iniziativa specifica. In altre parole, quando un’organizzazione si basa sulle donazioni, significa che il suo finanziamento proviene principalmente da persone o entità disposte a fornire denaro o risorse senza aspettarsi un ritorno finanziario diretto.

Molte organizzazioni no-profit, come ONG, fondazioni e altre associazioni caritatatevoli, operano grazie alle donazioni ricevute da sostenitori, donatori e sponsor. Queste donazioni possono provenire da individui, aziende, organizzazioni filantropiche o enti governativi che credono nella causa o negli obiettivi dell’organizzazione e desiderano sostenere la sua opera.

 Sebbene queste entità hanno la possibilità di raccogliere fondi da vari donatori,  non sono tenute a rivelare l’identità dei donatori stessi, garantendo una certa discrezione.

Inoltre, le ONG e le fondazioni hanno il potere di investire i fondi raccolti per sostenere e finanziare progetti e iniziative in linea con i loro scopi statutari.
Tuttavia, è importante notare che le entità non sono soggette a tasse, a condizione che i profitti siano reinvestiti in nuovi progetti che perseguono la loro missione.

Il governo australiano  ha sollevato preoccupazioni riguardanti alcune ONG e fondazioni, sostenendo che potrebbero nascondere conflitti d’interesse che le rendono intermediari tra affari, politica e media.

Questa osservazione solleva la necessità di trasparenza e responsabilità nell’operato di tali organizzazioni, per garantire che i fondi siano impiegati in modo etico ed efficace.

Inoltre, il governo australiano  ha espresso preoccupazioni riguardo alla possibilità che alcune ONG e fondazioni possano essere utilizzate come strumenti per finanziare attività terroristiche o riciclare denaro. Questi sono problemi gravi e richiedono un adeguato monitoraggio e regolamentazione delle attività finanziarie di queste organizzazioni.

William Henry  GATES III

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È vero che i media spesso presentano l’immagine di Bill Gates come un “nerd sfigato con le ragazze” ma sognatore, che con l’amico Paul Allen ha creato miracolosamente Microsoft dal nulla. Tuttavia, bisogna sottolineare che Bill Gates non è certo l’ultimo arrivato e proviene da una famiglia con un’importante storia di successi e coinvolgimenti nell’élite.

La sua famiglia è strettamente legata a posizioni di potere e influenza.

Il padre di Bill Gates, William H. Gates Senior, è stato un avvocato di spicco e ha ricoperto la carica di presidente delle associazioni degli avvocati sia a livello locale che statale.

Sua madre, Mary Maxwell Gates, ha avuto una carriera di successo come direttrice della First Interstate Bank of Washington, presidente della United Way di King County e presidente del comitato esecutivo nazionale della United Way. È interessante notare che Mary Maxwell Gates e John Akers, allora CEO di IBM, ebbero una conversazione “casuale” che portò all’introduzione di IBM in Microsoft, un evento cruciale per il futuro dell’azienda.

Inoltre, il legame di Bill Gates con l’elite è radicato anche nel suo lignaggio materno.

Il bisnonno materno di Gates, James Willard Maxwell, è stato presidente e fondatore della National City Bank Seattle e direttore della filiale di Seattle della Federal Reserve Bank di San Francisco. Queste importanti attività bancarie sono state poi portate avanti dal figlio di James Willard Maxwell, James Willard Maxwell II, nonno di Bill Gates.FINANZIATORI OMS BILL GATE GLOBALE GLOBALI ROTARY MASSONERIA Finanziatori Globali della Salute: Chi Sostiene l'Organizzazione Mondiale della Sanità

Quindi, sebbene la narrazione mediatica si concentri sulla storia di successo di Bill Gates come fondatore di Microsoft, è importante riconoscere che la sua famiglia ha avuto un ruolo significativo nella scena dell’élite economica e finanziaria. Questi legami hanno senza dubbio fornito a Gates accesso a risorse e opportunità che hanno contribuito al suo successo imprenditoriale

La Bill & Melinda Gates Foundation ha  come  holding finanziaria Berkshire Hathaway.

Berkshire Hathaway detiene ben 28,7 milioni di azioni, il cui valore supera i 10 miliardi di dollari. Una holding è una società finanziaria che possiede, in tutto o in parte, azioni o proprietà di altre società o gruppi finanziari, consentendole di esercitare un controllo sulla loro gestione.

Tra i principali Titolari Istituzionali di Berkshire Hathaway,  ci sono  investitori e istituzioni di rilievo che detengono una considerevole quantità di azioni nella holding. Questi investitori istituzionali possono includere fondi pensione, fondi comuni di investimento, società di assicurazione e altre organizzazioni finanziarie.

La partecipazione della Bill & Melinda Gates Foundation a Berkshire Hathaway dimostra il coinvolgimento della fondazione di Bill Gates in investimenti finanziari significativi.

 

Tra i suoi I migliori Finanziatori Istituzionali troviamo:

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FMR, LLC

FMR, LLC, o Fidelity Investments, è una società d’investimenti guidata dalla presidente Abigail Johnson e dalla sua famiglia, che si occupa di gestire fondi e portafogli di investimento. Questa società è tra i maggiori azionisti di alcune delle più grandi aziende tecnologiche al mondo, come Microsoft Corp e Apple, ma non si limita solo a queste.

Tra le sue partecipazioni, Fidelity Investments è anche uno dei principali azionisti di due importanti aziende del settore biotecnologico e farmaceutico. In particolare, detiene un significativo investimento in Regeneron Pharmaceuticals, un’azienda statunitense che si concentra sulla ricerca, lo sviluppo e la commercializzazione di farmaci biotecnologici. Regeneron è coinvolta nella ricerca di terapie innovative per affrontare diverse malattie, tra cui disturbi genetici rari e altre patologie mediche.

Inoltre, Fidelity Investments è tra i principali azionisti di Ultragenyx, un’azienda biofarmaceutica americana che si dedica alla ricerca e allo sviluppo di nuovi prodotti per il trattamento di malattie genetiche rare. Ultragenyx si impegna a trovare soluzioni per condizioni mediche rare, spesso trascurate dalla ricerca e dallo sviluppo farmaceutico tradizionale, con l’obiettivo di fornire opzioni terapeutiche per i pazienti che altrimenti non avrebbero trattamenti disponibili.

Questi investimenti dimostrano l’interesse e l’impegno di Fidelity Investments nel sostenere e finanziare aziende che operano in settori critici come la biotecnologia e la farmaceutica. Queste aziende giocano un ruolo cruciale nel promuovere l’innovazione medica e il progresso scientifico.

In conclusione, FMR, LLC o Fidelity Investments è una società d’investimenti che possiede una serie di partecipazioni significative in diverse aziende, inclusi giganti tecnologici come Microsoft e Apple, ma anche importanti realtà nel campo della biotecnologia e della farmaceutica, come Regeneron Pharmaceuticals e Ultragenyx. Questi investimenti riflettono l’attenzione di Fidelity Investments nei confronti di settori cruciali per l’innovazione e il benessere umano.

FIRST MANHATTAN COMPANY

La FIRST MANHATTAN COMPANY è un altro dei principali azionisti di Apple Inc. e Microsoft Corp., ma non solo, è anche un investitore rilevante nel settore farmaceutico, poiché possiede una significativa partecipazione in Vivus.

Vivus è un’azienda farmaceutica specializzata nella ricerca e nello sviluppo di trattamenti per l’obesità, il sonno e la salute sessuale. La società è attualmente impegnata nella creazione di un nuovo prodotto simile al Viagra, ma con benefici aggiuntivi, e ha anche sviluppato con successo il Viagra femminile noto come Stendra.

In questo modo, la FIRST MANHATTAN COMPANY continua a dimostrare il suo impegno nel creare un portafoglio diversificato e strategico di investimenti, che include aziende di rilievo nei settori tecnologici e farmaceutici, mantenendo al tempo stesso un’attenzione alle opportunità di crescita e innovazione nel mercato globale

PRIVATE WEALTH, LLC

I PRIVATE WEALTH, LLC è un’importante società di gestione patrimoniale che ha diverse partecipazioni rilevanti in diverse aziende globali.

Una delle sue principali partecipazioni è nella Raytheon Technologies Corporation, una multinazionale americana leader nel settore aerospaziale e della difesa.
Raytheon è uno dei maggiori produttori al mondo nel suo settore, con un’ampia presenza e una significativa influenza nel settore della difesa e dei servizi di intelligence.

Oltre alla partecipazione nella Raytheon, CI PRIVATE WEALTH, LLC possiede azioni in diverse altre aziende di rilievo. Queste includono azioni di Apple Inc e Microsoft Corp, due giganti tecnologici noti a livello globale per le loro innovative soluzioni nel campo dell’informatica e dell’elettronica.

La società di gestione patrimoniale detiene anche partecipazioni nella Schwab Strategic Trust, BlackRock Institutional Trust Company e Vanguard Group, Inc., riconosciute come importanti istituzioni finanziarie internazionali, che operano nel settore degli investimenti e della gestione patrimoniale.

Oltre alle partecipazioni nel settore tecnologico e finanziario, CI PRIVATE WEALTH, LLC è coinvolta anche nel settore farmaceutico, con azioni in aziende come Merck & Co., Inc. e Johnson & Johnson. Bill & Melinda Gates Foundation FINANZIATORI FONDAZIONI Finanziatori Globali della Salute: Chi Sostiene l'Organizzazione Mondiale della Sanità
Merck & Co., Inc. è una società farmaceutica multinazionale americana impegnata nella ricerca e nello sviluppo di trattamenti medici innovativi per affrontare diverse patologie.

D’altra parte, Johnson & Johnson è un noto produttore di dispositivi medici e prodotti farmaceutici, con un portafoglio diversificato di soluzioni che contribuiscono a migliorare la salute  delle persone in tutto il mondo.

In definitiva, CI PRIVATE WEALTH, LLC dimostra di avere un portafoglio di investimenti diversificato, che spazia tra il settore aerospaziale e della difesa, tecnologico, finanziario e farmaceutico. Queste partecipazioni strategiche riflettono il suo impegno nell’investire in aziende leader nei rispettivi settori, con l’obiettivo di ottenere un rendimento  e l’innovazione delle industrie globali

NORGES BANK INVESTMENT MANAGEMENT

NORGES BANK INVESTMENT MANAGEMENT è una prestigiosa banca d’investimenti con una vasta gamma di partecipazioni in alcune delle più grandi e influenti aziende al mondo. Tra le sue principali partecipazioni, possiede azioni in diverse società tecnologiche di spicco, come Apple Inc, Microsoft Corp e Alphabet Inc,.

Oltre alle aziende tecnologiche, NORGES BANK INVESTMENT MANAGEMENT è anche un azionista significativo di Amazon.com Inc., una delle più grandi piattaforme di e-commerce e servizi cloud al mondo, e Exxon Mobil Corp, un’importante azienda multinazionale operante nel settore petrolifero e energetico. Bill & Melinda Gates Foundation FINANZIATORI FONDAZIONI Finanziatori Globali della Salute: Chi Sostiene l'Organizzazione Mondiale della Sanità

Ma non solo, la banca d’investimenti possiede anche azioni in importanti aziende del settore sanitario e assicurativo. Tra queste, spiccano Johnson & Johnson, , e UnitedHealth Group Incorporated, un’azienda di assistenza sanitaria e assicurativa gestita.
UnitedHealth Group è coinvolta nell’offerta di servizi sanitari e assicurativi a livello globale, lavorando per migliorare l’accesso ai servizi sanitari e fornendo coperture assicurative a milioni di persone.
Con una portata così ampia e variegata di partecipazioni, NORGES BANK INVESTMENT MANAGEMENT dimostra di avere una strategia di investimento diversificata e mirata a posizionarsi in società leader nei rispettivi settori. Questi investimenti consentono alla banca di partecipare al successo di alcune delle aziende più rilevanti al mondo e di contribuire al miglioramento del panorama tecnologico, energetico, sanitario e assicurativo globale.

GARDNER RUSSO & QUINN, LLC

GARDNER RUSSO & QUINN, LLC è una società con una vasta portata di partecipazioni in diverse aziende di rilievo. Oltre a possedere quote in Alphabet Inc, il gigante tecnologico, possiede anche partecipazioni in altre importanti aziende che spaziano da telecomunicazioni ai settori dei chip e delle bevande.

Una di queste partecipazioni è nella Comcast Corporation, un conglomerato multinazionale americano che si estende nei settori delle telecomunicazioni e dei media. Questa società è ampiamente riconosciuta come una delle principali nel suo campo, offrendo servizi di comunicazione e intrattenimento a livello globale. Bill & Melinda Gates Foundation FINANZIATORI FONDAZIONI Finanziatori Globali della Salute: Chi Sostiene l'Organizzazione Mondiale della Sanità

La YAGEO è un’altra azienda di cui GARDNER RUSSO & QUINN, LLC detiene quote, ed è uno dei maggiori fornitori di chip a livello globale. I chip svolgono un ruolo cruciale in molte tecnologie, dall’elettronica di consumo ai dispositivi industriali.

La partecipazione nella Heineken Holdings, di proprietà di L’Archè Green NV, introduce un elemento nel settore delle bevande. Heineken è un marchio rinomato e riconosciuto a livello internazionale nel settore delle birre.

Passando alle partecipazioni nel settore della sanità, GARDNER RUSSO & QUINN, LLC detiene azioni della CIgna Group, una multinazionale americana che opera nel settore sanitario e assicurativo a scopo di lucro. Tuttavia, questa azienda è stata al centro di alcune controversie per accuse di pratiche controverse, tra cui presunti miglioramenti artificiali delle diagnosi dei pazienti per ottenere maggiori rimborsi da Medicare Advantage, un programma di assicurazione sanitaria statunitense.

Inoltre, sono presenti azioni della Meta Platform Inc, nota anche come Facebook, sottolineando l’interesse nella tecnologia e nei social media.

Tutte queste partecipazioni, variegate nei settori e nelle industrie, riflettono l’approccio di GARDNER RUSSO & QUINN, LLC nel creare un portafoglio di investimenti diversificato. Queste scelte strategiche consentono loro di partecipare al successo di diverse aziende globali, contribuendo al panorama economico e tecnologico in modi significativi e diversificati.

HIGHTOWER ADVISORS, LLC

HIGHTOWER ADVISORS, LLC è una rinomata società di consulenza finanziaria che offre servizi di gestione dei portafogli di investimento ai suoi clienti. La sua vasta gamma di partecipazioni abbraccia un’ampia varietà di aziende, spaziando dalle giganti finanziarie Vanguard e BlackRock, alle aziende di telecomunicazioni come Vodafone, fino alle realtà dell’intrattenimento come Warner Bros. Discovery Inc.

Tra le partecipazioni di HIGHTOWER ADVISORS, LLC troviamo anche Sarepta Therapeutics, Inc., un’azienda impegnata nella ricerca medica e nello sviluppo di farmaci con un focus speciale sull’ingegneria genetica. Con sedi e strutture di ricerca a Cambridge, Sarepta Therapeutics è all’avanguardia nel campo delle terapie genetiche innovative.

PFLUG KOORY, LLC

PFLUG KOORY, LLC è un’altra società di consulenza finanziaria che presenta un portafoglio interessante. Tra le sue partecipazioni, spiccano aziende di fama mondiale come Apple Inc e Microsoft Corp,  insieme a Caterpillar Inc. e Mckesson Corporation. Quest’ultima è una grande azienda sanitaria specializzata nella distribuzione all’ingrosso di forniture e attrezzature mediche, nonché nella fornitura di soluzioni tecnologiche per la sanità e distribuzione farmaceutica, compresi test di laboratorio.

Un aspetto notevole riguarda anche l’attività di distribuzione di vaccini COVID-19. McKesson Europe, sotto l’ombrello della Mckesson Corporation, è coinvolta nella distribuzione di vaccini in diversi paesi, tra cui l’Italia, la Germania, il Portogallo, la Francia, il Belgio, l’Olanda e l’Irlanda. In Italia, possiede il Gruppo ADMENTA Italia, che gestisce farmacie e punti vendita nel settore farmaceutico e sanitario. Attraverso il marchio LloydsFarmacia, la società gestisce un numero significativo di farmacie e parafarmacie, fornendo un contributo importante alla salute e al benessere dei cittadini in tutta la nazione.

EVERETT HARRIS & CO

EVERETT HARRIS & CO rappresenta una rinomata società di consulenza finanziaria con un portafoglio diversificato che spazia tra alcune delle aziende più influenti a livello globale. Tra le sue partecipazioni, figurano titoli in aziende di spicco come Apple Inc, Microsoft Corp, Alphabet Inc e Vanguard Group, Inc, il cui insieme costituisce il 46,75% del patrimonio totale gestito.

Tra le aziende in cui EVERETT HARRIS & CO detiene quote significative, emerge UnitedHealth Group Inc, un’azienda che opera nel settore sanitario e assicurativo. Fondata in Minnesota, UnitedHealth Group è una multinazionale americana a scopo di lucro che offre prodotti e servizi legati alla salute e all’assicurazione, contribuendo così al benessere delle persone.

La partecipazione nella multinazionale americana Johnson & Johnson è altrettanto rilevante. Fondata nel 1886, Johnson & Johnson è un’azienda di lunga tradizione che si occupa dello sviluppo di dispositivi medici, prodotti farmaceutici e beni di consumo confezionati, offrendo soluzioni per diverse esigenze sanitarie.

Eli Lilly e Co è un altro importante nome nel portafoglio di EVERETT HARRIS & CO. Questa azienda farmaceutica globale opera in oltre 125 paesi e si distingue per la produzione di trattamenti per una vasta gamma di patologie, tra cui quelle legate all’articolazione del muscolo osseo, il cancro, le malattie cardiovascolari, il diabete e molti altri settori.

La presenza di aziende come Merck & Co Inc, AbbVie Inc, Pfizer Inc, Thermo Fisher Scientific Inc, Laboratori Abbot, Danaher Corp e Bristol Myers Squibb Co nel portafoglio di investimenti di EVERETT HARRIS & CO sottolinea ulteriormente l’ampia varietà di settori e competenze che caratterizzano il loro approccio. Queste aziende sono attive nell’ambito farmaceutico, biotecnologico, scientifico e industriale, dimostrando un’attenzione particolare per il contributo alla salute e al benessere delle persone a livello globale.ù

Per ezzere precisi:

  • UnitedHealth Group Inc: Una compagnia sanitaria e assicurativa gestita da una multinazionale americana a scopo di lucro con sede in Minnesota. Offre una vasta gamma di prodotti sanitari e servizi assicurativi.
  • Johnson & Johnson: Una multinazionale americana fondata nel 1886, che si specializza nello sviluppo di dispositivi medici, prodotti farmaceutici e beni di consumo confezionati.
  • Eli Lilly e Co: Un’azienda farmaceutica globale con una presenza in circa 125 paesi. Produce trattamenti nelle aree dell’articolazione del muscolo osseo, cancro, malattie cardiovascolari, diabete, endocrino, immunologia, neuro degenerazione, neuroscienze e dolore.
  • Merck & Co Inc: Una società farmaceutica multinazionale americana impegnata nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni mediche.
  • AbbVie Inc: Una delle più grandi aziende biomediche per fatturato. Il suo prodotto principale è Humira (adalimumab), un anticorpo monoclonale utilizzato per trattare varie condizioni, tra cui artrite reumatoide, artrite psoriasica, spondilite anchilosante e altre.
  • Pfizer Inc: Una multinazionale americana attiva nel settore farmaceutico e biotecnologico, con un’ampia portata di prodotti e soluzioni mediche.
  • Thermo Fisher Scientific Inc: Un fornitore americano di strumentazione scientifica, reagenti e materiali di consumo, oltre a offrire servizi software nel campo scientifico.
  • Laboratori Abbot: Una grande azienda farmaceutica che si occupa della ricerca, produzione e commercializzazione di farmaci, contribuendo all’innovazione nel settore sanitario.
  • Danaher Corp DHR: Un conglomerato americano diversificato a livello globale, fondato con l’obiettivo di progettare, produrre e commercializzare prodotti e servizi medici, industriali e commerciali.
  • Bristol Myers Squibb Co: Un’azienda biofarmaceutica globale, focalizzata sulla produzione di prodotti farmaceutici e biologici soggetti a prescrizione medica in diverse aree terapeutiche, come cancro, HIV/AIDS, malattie cardiovascolari, diabete, epatite, artrite reumatoide e disturbi psichiatrici.

VANGUARD GROUP, INC.

Con la VANGUARD GROUP, INC. la situazione si complica ulteriormente  , imfatti è riconosciuto come uno dei principali gestori di fondi indicizzati, condividendo questa posizione con BlackRock e State Street. Questi tre colossi finanziari sono strettamente interconnessi, come dimostrato dai seguenti legami:

  • Vanguard e State Street detengono congiuntamente il 12% di BlackRock.
  • Vanguard e BlackRock insieme possiedono il 18% di State Street.
  • Dall’altro lato, BlackRock e State Street sono proprietari del 20% di Vanguard.

Questa intricata rete di collegamenti si estende oltre, coinvolgendo altri rilevanti fondi comuni di investimento e istituzioni finanziarie, tra cui Fedelity, T-Raw, Goldman Sachs, JP Morgan e Morgan Stanley.

La sede centrale di Vanguard Group è situata a Malvern, in Pennsylvania, un sobborgo di Filadelfia. Fondata nel 1975 da John C. Bogle, l’azienda conta circa 17.000 dipendenti e gestisce un portafoglio di attività per un valore di 6,2 trilioni di dollari. L’attuale CEO è Mortimer J. Buckley.

BlackRock, con sede a New York, gestisce un patrimonio di 7,5 trilioni di dollari, di cui un terzo è investito in Europa e 500 miliardi di dollari solo in Italia. Fondata nel 1988 da Lawrence D. Fink, Susan Wagner e Robert S. Kapito, l’azienda impiega circa 15.000 dipendenti.

State Street Global Advisors è la divisione di gestione degli investimenti di State Street Corporation. Con un patrimonio di circa 3 trilioni di dollari, l’azienda ha sede a Boston, Massachusetts, sotto la guida dell’amministratore delegato Cyrus Taraporevala. Il numero dei dipendenti è di 2500.

Ciò che sorprende è il volume straordinario di liquidità investita nei mercati azionari e obbligazionari globali da questi tre fondi comuni di investimento, con una stima di 20 trilioni di dollari alla fine del 2021. Questa cifra eccezionale rappresenta:

  • 10 volte il Pil totale dell’Italia.
  • 4 volte il Pil della Germania.
  • Un ammontare superiore al Pil di tutta l’Europa o della Cina.
  • Uguale al Pil degli Stati Uniti.

Le principali aree di investimento di questi fondi riguardano medicinali, armi, idrocarburi ed elettronica. La loro enorme influenza nel mondo finanziario e nelle scelte di investimento li posiziona al centro del panorama globale.

Quindi, in questo contesto non è rilevante se in una determinata società Vanguard detiene una maggiore quantità di azioni rispetto a BlackRock, o se State Street possiede più azioni di Vanguard. Ciò si traduce in una situazione in cui i proprietari rimangono costanti. Allo stesso modo, va compreso che i marchi spesso considerati “concorrenti”, come ad esempio Coca-Cola e Pepsi, Apple e Android, Moderna e Pfizer, in realtà non sono in competizione diretta. Questo perché le azioni di tali aziende sono di proprietà delle stesse società di investimento, dei medesimi fondi d’investimento, compagnie assicurative, banche e, in alcuni casi, anche governi.

Da una prospettiva più ampia, gran parte delle aziende del settore farmaceutico e i principali mezzi d’informazione mainstream sono prevalentemente posseduti da queste entità di gestione patrimoniale. Un esempio in tal senso è rappresentato da Vanguard, Blackrock e State Street, che oltre a possedere un’ampia quota nel New York Times, vantano proprietà su piattaforme come Netflix, Amazon Prime, Time Warner, Comcast, Disney e News Corp.

Inoltre, tali conglomerati non solo creano programmi, film e documentari, ma controllano anche i canali attraverso cui vengono diffusi tali contenuti. Ciò significa che, in larga misura, le informazioni sono di pertinenza di questa “élite” finanziaria.

La trasmissione dei notiziari attinge da agenzie di stampa, come la britannica Reuters, ma è cruciale sottolineare che queste agenzie non godono di indipendenza. Ad esempio, Thomson-Reuters ha ricevuto sovvenzioni per 17 miliardi di dollari dalla Blackstone. Quest’ultima è una società di investimenti che, sin dal 1987, ha stretto un partenariato al 50% con BlackRock. Quest’ultima detiene una significativa partecipazione nei bond del debito pubblico italiano, di cui non è mai stata rivelata l’entità dalla Banca d’Italia. Blackstone è anche un primo azionista della Deutsche Bank, oltre a essere presente in diverse altre istituzioni finanziarie.

I professionisti di spicco nel campo giornalistico, inclusi editori e giornalisti di rilievo, spesso fanno parte di organizzazioni giornalistiche come il Centro Europeo di Giornalismo (E.J.C.). Questo centro svolge un ruolo rilevante nell’ambito dei progetti multimediali a livello europeo e collabora strettamente con grandi multinazionali quali Google e Facebook, fornendo formazione, risorse e supporto.

L’organizzazione di ricerca Swiss Propaganda Research definisce le agenzie di stampa “Moltiplicatori di propaganda”.

Secondo Reporter Senza Frontiere, l’illustre pubblicazione “Reporter without Border” che annualmente cura la classifica mondiale della libertà di stampa, sembra che l’Italia nel ropporto  dell’anno 2022 abbia conquistato la scintillante posizione  di 58esima. Ma c’è da gioire, ovviamente! È rassicurante constatare che il nostro Paese si piazza dopo il  Costa d’Avorio, Burkina Faso, Gambia, Tonga e persino l’Armenia. Chissà, forse in questi luoghi l’arte della libertà di stampa sta raggiungendo nuovi vertiginosi standard.

Tali coinvolgimenti innescano riflessioni sulle possibili conflittualità d’interesse e sulla manipolazione di massa. Tale  ragionamento  potrebbe suscitare l’etichetta di “complottismo”, ma ciò non intende negare legittimi interrogativi. Va infine notato che queste potenti entità non solo influenzano e manipolano i mezzi di informazione, ma possiedono anche un vasto portafoglio di azioni in diverse altre società, tra cui Microsoft, Apple, Amazon, Facebook e Alphabet Inc. (ovvero Google).

Le relazioni di Oxfam e Bloomberg rivelano che l’1% della popolazione mondiale possiede più ricchezza del restante 99%. Un dato ancor più preoccupante è che, secondo Oxfam, l’82% dei guadagni generati nel 2017 è stato appannaggio di questo 1%. In altre parole, queste società di investimento detengono un considerevole monopolio in vari settori globali e sono in mano alle famiglie più abbienti del mondo.

È naturale chiedersi chi siano i membri di questo ristretto 1% di individui. Tuttavia, è importante sottolineare che l’obiettivo non è trarre conclusioni affrettate: fornisco semplicemente informazioni da valutare in modo ponderato.

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Germania, Stati Uniti d’ America, Regno Unito e gli altri

Osservando la tabella, emergono Germania, Stati Uniti d’America e Regno Unito come secondo, terzo e quarto maggior finanziatori dell’OMS.

Non c’è dubbio che gli Stati Uniti, dominatori dell’economia mondiale, siano tra i protagonisti, ma la Gran Bretagna si colloca modestamente al nono posto nella classifica globale del PIL. Intanto, la Germania si stabilisce con orgoglio al sesto posto. Indubbiamente, si tratta di nazioni ricche, ma il vero enigma è: perché questo trio è così generoso? Una singolare congiunzione, che in in queste stesse nazioni risplendono le sedi delle titaniche imprese farmaceutiche globali.

Gli Stati Uniti ospitano un elenco sontuoso: Merck & Co, AbbVie, Bristol Myers Squibb, Johnson & Johnson e Pfizer, titani farmaceutici nel mondo. E non si fermano qui. Abbott Laboratories, Eli Lilly & Co e Moderna fanno capolino, anche se non raggiungono la vetta.

Nel Regno Unito? Un trionfo di GlaxoSmithKline, AstraZeneca e Haleon che assume la scena.

E poi, la Germania, che fa sentire la sua voce con Bayer AG, oltre a Boehringer Ingelheimm, Merck KGaA, , e naturalmente BioNTech, artefice, insieme a Feiser, del vaccino contro il covid-19. Un affresco farmaceutico che si snoda di fronte ai nostri occhi.

Ma ora, sottoponiamo a riflessione questa concomitanza straordinaria. Gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Germania, campioni della generosità verso l’OMS, mentre intanto, proprio loro, tengono le redini di un settore farmaceutico , autori di gran parte dei vaccini contro la malattia che ha fatto la sua improvvisa entrata in scena.. Forse, il loro finanziamento generoso è un premio dell loro animo gentile e coscienzioso nei confronti dell’umanità.

O forse no.

 

Ma non perdiamo di vista il panorama globale, non lasciamoci abbacinare dal luccichio della beneficenza. Osserviamo più in là, dove si svela l’intreccio di potere che va oltre il semplice guadagno. Questa è una partita globale, dove ogni giocatore si schiera con strategia,  dove si dipana un scontro di potenze, una sfida che coinvolge tutti, e che sta  plasmando il destino del mondo.
.
Durante la pandemia, osserviamo  come molte nazioni abbiano rafforzato e capitalizzato le proprie posizioni, attraverso la distribuzione dei vaccini anti-covid che sono diventati  un sottile strumento di “soft power”, di potere addolcito, una mossa intelligente per consolidare posizioni.

Tutti hanno giocato questa partita

India

L’India, con l’arduo intento di restaurare la sua grandezza passata, si impegna nella poderosa opera di consolidare il proprio territorio e trasformare Delhi in un autentico polo geopolitico indipendente, capace di esercitare influenza sulla complessa dinamica del subcontinente e delle acque circostanti.
La sicurezza dell’India trova fondamento nella capacità di Delhi di far riverberare la sua voce in ogni angolo dello spazio che si estende tra Aden e Malacca, nonché di preservare con fermezza la stabilità dei propri confini. Da questa prospettiva, la decisione di destinare i primi contingenti di vaccini nel 2021 a nazioni quali Bangladesh, Myanmar, Nepal, Bhutan, Maldive, Mauritius, Seychelles e Sri Lanka, mentre la campagna di vaccinazione interna stenta ad avviarsi, rivela un ambizioso disegno.
Si tratta di un’India che sfida la pressione dell’accerchiamento cinese e si appresta a proiettare la sua potenza sia via mare che via terra,  intessendo abilmente negoziati con l’Occidente guidata dagli Stati Uniti, e piegando le situazioni a proprio vantaggio. Un connubio di pragmatica sagacia e fiero orgoglio che plasma una politica basata sulle reali necessità del paese, celata dietro la facciata di “non allineamento” .

Cina

La Cina, seguendo le parole di Lao Tzu: “Il meglio del meglio non è vincere cento battaglie su cento, ma sottomettere il nemico senza combattere.” , durante la pandemia  ha proclamato che i suoi vaccini sarebbero stati un bene pubblico globale. Sfruttare la distribuzione dei sieri come strumento del “soft power” è  stata una scelta astuta. Distribuire i vaccini a prezzi irrisori e talvolta addirittura gratis ha permesso alla Cina di accrescere la propria influenza diplomatica, allargando la sfera del proprio potere e consolidando i propri interessi a livello internazionale.
Qualche esempio? Taiwan, fastidiosamente indipendente, è finita ancora più isolata. La Cina, infatti,  ha esercitato pressioni su Honduras e Paraguay affinché ritirassero il loro riconoscimento diplomatico a Taiwan. Poi c’è l’Ucraina, in cui la Cina ha cercato di ripulire l’immagine internazionale, dalle critiche sul trattamento riservato alla minoranza uigura nello Xinjiang.
La Cina è arrivata in America Latina distribuendo vaccini in Argentina, Brasile e Messico, entrando come  ospite gradito nel “giardino di casa” degli Stati Uniti.
Nel frattempo, al Brasile è stato richiesto di aprire il suo mercato 5G ad Huawei come condizione preliminare per ricevere le spedizioni di vacini.
L’influenza della Cina si è allargata anche in Africa, con aiuti alla Guinea Equatoriale e allo Zimbabwe, nazioni che casualmente vantano ricche risorse minerarie come oro, petrolio, uranio, diamanti e columbo-tantalite.
E poi c’è lo Zimbabwe, una gemma strategica per l’abbondanza di depositi di litio nell’Africa.
Il litio, elemento fondamentale per smartphone, batterie per auto e dispositivi elettronici, ha trasformato lo Zimbabwe in un punto di interesse geopolitico.
La miniera di Biquita, nel distretto minerario a sud di Harare, ospita le maggiori riserve del paese, mentre la miniera di litio di Arcadia produce annualmente circa 2,5 milioni di tonnellate di minerale. Ovviamente, i cinesi non vogliono

Russia

La Russia, da parte sua, non è stata da meno. Prendiamo ad esempio la sua abilità nel mediare il rilascio di un cittadino israeliano detenuto in Siria. Il prezzo pagato? Un accordo che ha visto Israele finanziare l’invio dei vaccini Sputnik V in Siria, una mossa che ha unificato gli interessi delle due nazioni in un modo inaspettato ma intrigante.
Ma le dimostrazioni di influenza russa non si fermano qui. La Russia ha diligentemente fornito vaccini a numerosi paesi dell’Europa centrale e orientale, dimostrando la sua capacità di avvicinare queste nazioni alla sua orbita. Questa strategia astuta si basa sull’idea che la condivisione di beni essenziali come i vaccini possa creare un legame di reciproca dipendenza e rafforzare i legami politici ed economici.

In definitiva, questi paesi condividono la loro adesione all’OMS, ma ciascuno di essi ha portato modifiche nel tessuto stesso del RIS (Regolamento Internazionale Sanitario), trasformando così l’OMS in un vero palcoscenico di potere globale. Qui, la filantropia, l’economia e la politica si intrecciano in un delicato balletto, rivelando un susseguirsi di ascese e cadute in un’arena senza confini.

COSA È GAVI ALLIANCE?

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Gavi, formalmente nota come Gavi, The Vaccine Alliance (precedentemente GAVI Alliance e inizialmente Global Alliance for Vaccines and Immunization), è un’entità nata nel 1999 e ufficialmente lanciata nel gennaio 2000.

 Il nome sembra che sia stato scelto  per far risuonare come un grido di battaglia: “Ehi, siamo qui per aiutare! E sì, sappiate che siamo un’allegra alleanza. Coinvolgiamo gli enti sanitari di tutto il mondo, pubblici e privati, per spargere un po’ di magia vaccinale nei posti meno fortunati.” O meglio, come Gavi stessa ama proclamare, per “salvare vite e garantire a tutti un sorso di quel dolce, equo e sostenibile elisir chiamato vaccino.”

Nel corso del 2016, Gavi ha fornito oltre la metà di tutto il supporto finanziario dei donatori per l’assistenza sanitaria, nonché la maggior parte del finanziamento per le iniziative di immunizzazione, grazie a accordi finanziari strategici, il tutto orchestrato con una serie di accordi finanziari che da far girare la testa.. L’operato di Gavi si articola in cicli di finanziamento della durata di cinque anni, con strategie e obiettivi rivisti a ciascun ciclo, per affrontare in modo adeguato le sfide emergenti.Un vero e proprio balletto finanziario, con nuove strategie e obiettivi che entrano in scena a ogni ciclo. 

Le risorse finanziarie di Gavi provengono da fondi pubblici offerti da nazioni come il Regno Unito, gli Stati Uniti, la Norvegia, la Germania, il Canada, la Svezia, i Paesi Bassi e altri. Ma non temete, non manca un cavaliere privato con un’enorme borsa d’oro: la Fondazione Bill & Melinda Gates, che ha contribuito con 4,602 milioni di dollari, pari al 19.4% del totale delle entrate.

Se vi avventurate nell’esplorazione del sito istituzionale di Gavi, The Vaccine Alliance, farete una scoperta, che sicuramente  vi farà battere di gioia il cuore,di una pagina entusiastica che annuncia:

“Nel 2009, Pfizer è diventata una delle prime aziende a partecipare all‘Advance Market Commitment (AMC), una partnership pionieristica tra Gavi, Vaccine Alliance, Bill and Melinda Gates Foundation e i governi donatori per rendere disponibili i vaccini a neonati e bambini in paesi meno sviluppati.”

Ma non finisce qui, le sorprese continuano .

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Gavi, oltre ad aver stabilito una sorta di “amicizia speciale” con la Fondazione Bill & Melinda Gates, ha evidentemente deciso che un solo partner commerciale non bastava. E così, ha dato un caloroso benvenuto anche a GlaxoSmithKline, creando una vera e propria atmosfera  d’ affari di fsmiglia . Una specie di grande riunione di parenti nell’arena degli affari globali.

Ma cosa  è questo Advance Market Commitment? vi chiederete.

Bene, cari curiosi,non  è nient’altro che  quello che dice il nome un contratto anticipato di mercato (AMC),  cioè un contratto vincolante offerto di solito da un governo o da qualche entità finanziaria per garantire che, una volta che un prodotto sia stato con successo sviluppato, ci sia un mercato pronto ad accoglierlo a braccia aperte.
Un po’ come metteresi a tavola  prima ancora di aver cucinato il pasto.
Generalmente, gli Advance Market Commitment emergono come soluzione nei casi in cui il costo di sviluppo di un nuovo prodotto risulta troppo elevato per sedurre l’interesse del settore privato senza una sorta di promessa anticipata di acquisto.  In parole semplici  sono  utilizzati quando il costo di far nascere un nuovo prodotto è così alto che il settore privato preferisce non rischiare, a meno che non siano sicuri che ci saranno abbastanza acquirenti. Un po’ come quando organizzate una festa, ma volete essere sicuri che ci sia abbastanza gente che verrà a farvi compagnia.
Questi impegni vincolanti, spesso forniti da governi o entità finanziarie, fungono da garanzia di un mercato ben definito per un prodotto una volta che questo è stato sviluppato con successo. Tuttavia, non si tratta solo di un semplice contratto: si tratta di un meccanismo che ha il potere di cambiare le dinamiche dei mercati e la direzione degli investimenti.In particolare, gli AMC hanno dimostrato la loro efficacia nel settore dei vaccini e dei farmaci, dove i costi iniziali di sviluppo possono essere proibitivi.
A seguito di tali impegni, il mercato dei vaccini o dei medicinali destinati a malattie trascurate acquista dimensioni e certezza, paragonabili a quelli dei paesi più ricchi.

Questa iniziativa sprona le aziende biotecnologiche e farmaceutiche a investire in nuovi vaccini per affrontare le sfide sanitarie più pressanti del mondo, come la polmonite, le malattie diarroiche, l’HIV/AIDS e la malaria, tenendo conto delle normali decisioni aziendali.

E così, i potenti avventurieri il 9 febbraio 2007 – Canada, Italia, Norvegia, Russia, Regno Unito e la leggendaria Bill & Melinda Gates Foundation – si sono uniti per impegnare 1,5 miliardi di dollari per lanciare il primo Advance Market Commitment (AMC). Il loro obiettivo eroico? Accelerare lo sviluppo e la disponibilità di un nuovo vaccino, destinato a salvare la vita di ben 7 milioni di bambini entro il 2030. C’è da dire che si tratta di un’avventura che nemmeno Indiana Jones avrebbe osato affrontare
L‘annuncio di questo AMC pilota ha visto un’assemblea d’eccezione, con il presidente della Banca Mondiale, Paul Wolfowitz, unitosi a Sua Maestà la Regina Rania Al-Abdullah di Giordania e rappresentanti di spicco di Canada, Italia, Norvegia, Russia e Regno Unito. Questo progetto pionieristico ha creato un modello innovativo finalizzato a catalizzare lo sviluppo di vaccini, in particolare quelli che mirano a prevenire ceppi di malattie comuni nei paesi in via di sviluppo. L’iniziativa pilota ha pianificato di fornire da 7 a 10 anni di finanziamenti, supportando lo sviluppo di futuri vaccini contro la malattia pneumococcica e prevedendo misure per garantire un approvvigionamento sostenibile a lungo termine e prezzi accessibili nei paesi più svantaggiati.

In pratica, gli AMC non sono soltanto impegni su carta: essi danno vita a un autentico mercato garantito,  hanno creato il mercato più sicuro del mondo, garantendo l’approvvigionamento e i prezzi a lungo termine.

Come se avessero messo in piedi una fiera permanente,  che dire, sembra che Gavi e i suoi alleati stiano dando spettacolo nel grande palcoscenico dei vaccini.

Il 2017 è stato un anno di grandiosi annunci per l’Italia, quando l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha suonato le trombe del trionfo dichiarando con orgoglio che

“…Nell’ambito del Global Health Security Agenda, lo scorso venerdì l’Italia è stata designata quale capofila per i prossimi cinque anni delle strategie e campagne vaccinali nel mondo.”

Questo annuncio è avvenuto nientemeno che alla Casa Bianca a Washington, sotto gli occhi di Barack Obama. Il Ministro della Salute Lorenzin e il Presidente dell’AIFA Pecorelli hanno espresso entusiasmo, sottolineando che si tratta di un

“importante riconoscimento scientifico e culturale internazionale per il nostro Paese”.

Tuttavia, alcune menti pensanti potrebbero leggere tra le righe e iniziare a collegare i puntini.

Questo evento potrebbe apparire come un impegno volto a garantire un mercato florido alle grandi industrie farmaceutiche. E mentre la fonte di finanziamento di queste strategie sembra fluire da una fonte ben nota – Gavi, The Vaccine Alliance – la somiglianza dei destinatari e dei beneficiari potrebbe far sorgere dubbi persino nei cuori più ingenui.
In effetti, il finanziamento di Gavi non è un mistero, ma la sua applicazione, soprattutto da parte di un’entità che contribuisce anche al sostegno dell’OMS, solleva delle domande inquietanti. Questi interrogativi si estendono al modo in cui future epidemie verranno gestite, all’equità nell’assicurare la salute globale e persino all’utilità delle vaccinazioni obbligatorie, che potrebbero risultare minate da conflitti d’interesse.
La condotta di Gavi, che sulla carta sembra impegnata a proteggere la salute delle fasce più deboli, non è passata inosservata e ha spesso attirato le critiche di organizzazioni come Medici Senza Frontiere.

I punti di contesa sono vari e coinvolgono i prezzi elevati dei vaccini, la scarsa trasparenza nei contratti e l’assegnazione di fondi speciali.

Ecco l’elenco delle preoccupazioni che hanno sollevato le critiche di Medici Senza Frontiere:

In un mondo in cui le intenzioni possono spesso essere velate da interessi complessi, queste critiche fanno riflettere sulla natura dei legami che governano il settore farmaceutico e le decisioni che influenzano la salute globale

L’ amministratore delegato di Gavi, Vaccine Alliance, fino ad agosto 2023,  è stato Seth Berkley.

Berkley è un epidemiologo medico americano sostenitore globale del potere dei vaccini. È il fondatore ed ex presidente e amministratore delegato dell’International AIDS Vaccine Initiative (IAVI). 
Berkley ha lavorato come direttore associato delle scienze della salute per  la Fondazione Rockefeller, 
Berkley ha fatto parte di numerosi comitati direttivi internazionali e consigli di amministrazione aziendali e senza scopo di lucro, compresi quelli di Gilead Sciences , la New York Academy of Sciences , l’ Acumen Fund , il Council of Foreign Relations , il Scientific Advisory Panel assistendo la Commissione di alto livello dell’UNAIDS sulla prevenzione dell’HIV, Oxfam America , il Guttmacher Institute , VillageReach , VaxInnate, PowderJect , Napo Pharmaceuticals e la US National Academy of Medicine. 
Dal 2004 a ora è ospite fisso del FORUM DI DAVOS

IL nuovo direttore di rilevanza non inferiore è Muhammad Ali Pate, il quale è stato selezionato dopo un lungo processo di reclutamento durato un anno, supervisionato personalmente dal presidente del consiglio di amministrazione di Gavi, il professor José Manuel Barroso.

Muhammad Ali Pate attualmente ricopre il ruolo di Global Director, Health, Nutrition and Population (HNP) Global Practice presso la Banca Mondiale ed è anche il Direttore del Global Financing Facility for Women, Children and Adolescents (GFF), con sede a Washington DC. In passato, il dottor Pate è stato l’amministratore delegato di Big Win Philanthropy, un’organizzazione con sede nel Regno Unito, e ha ricoperto ruoli di grande importanza, tra cui quello di ministro di Stato per la salute nella Repubblica federale della Nigeria. Inoltre, ha avuto un significativo coinvolgimento all’interno del gruppo della Banca Mondiale, dove ha iniziato come giovane professionista nel 2000 e ha lavorato su questioni legate alla sanità in diverse regioni del mondo, tra cui l’Africa, l’Asia orientale e il Pacifico.

Che cosa è la BANCA MONDIALE?

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La Banca Mondiale è un’organizzazione internazionale di sviluppo, di proprietà di 187 paesi membri. Il suo principale scopo è la riduzione della povertà attraverso il finanziamento di progetti di sviluppo nei paesi più poveri, al fine di migliorare le loro economie e l’alta qualità di vita dei loro cittadini.

Inoltre, la Banca Mondiale rappresenta uno dei più grandi centri di ricerca nel campo dello sviluppo a livello mondiale. I suoi dipartimenti specialistici utilizzano questa conoscenza per offrire consulenza a nazioni su tematiche cruciali come la salute, l’istruzione, l’alimentazione, la finanza, la giustizia, il diritto e l’ambiente. Inoltre, il World Bank Institute fornisce formazione a funzionari governativi e ad altri professionisti attraverso istituti di ricerca e insegnamento locali.

L’organizzazione è nata nel 1944 per contribuire alla ricostruzione postbellica dell’Europa e del Giappone. Inizialmente chiamata Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo (IBRD), al suo esordio nel 1946 contava 38 paesi membri. Oggi, la stragrande maggioranza dei paesi del mondo fa parte dell’organizzazione.

La Banca Mondiale è essenziale per i paesi più poveri, fornendo loro un’opportunità di finanziare progetti di sviluppo di vitale importanza che includono l’educazione, la sanità, l’occupazione e il coinvolgimento attivo dei cittadini.

La struttura della Banca Mondiale

La struttura della Banca Mondiale comprende diverse organizzazioni specializzate in vari settori, collettivamente chiamate Gruppo della Banca Mondiale. Questo gruppo è composto da IBRD, che presta denaro ai paesi a basso e medio reddito,
l’Associazione internazionale per lo sviluppo (IDA), che presta ai paesi a basso reddito,
l’International Finance Corporation (IFC), che presta al settore privato,
l’Agenzia multilaterale di garanzia degli investimenti (MIGA), che incoraggia gli investimenti privati all’estero,
e il Centro internazionale per la risoluzione delle controversie sugli investimenti (ICSID), che aiuta a risolvere le dispute tra investitori privati e paesi ospitanti.

Nel processo decisionale, la Banca opera come una cooperativa in cui i membri sono azionisti e il servizio è finalizzato al beneficio dei suoi utenti. Il numero di azioni di un paese è correlato all’ampiezza della sua economia. Gli Stati Uniti sono il maggiore azionista, seguiti da Giappone, Germania, Regno Unito e Francia, mentre gli altri paesi membri detengono quote minori. Il consiglio di amministrazione rappresenta gli azionisti governativi della Banca, guidati da ministri come ministri delle finanze o dello sviluppo. Questi si riuniscono annualmente per affrontare questioni di sviluppo globale e definire le priorità per la riduzione della povertà.

Dal momento che le riunioni annuali avvengono solo una volta all’anno, i direttori esecutivi lavorano a livello locale per attuare le decisioni dei governatori. Ogni governo membro è rappresentato da un direttore esecutivo, con i cinque principali azionisti che nominano ognuno un rappresentante, mentre gli altri paesi membri ne nominano 19. Questi direttori esecutivi supervisionano vari aspetti delle attività della Banca, inclusi prestiti, politiche, strategie di assistenza al paese e decisioni finanziarie.

La Banca Mondiale eroga prestiti a paesi

La Banca Mondiale eroga prestiti a paesi a reddito medio a tassi di interesse inferiori rispetto alle banche commerciali, offrendo anche prestiti senza interessi alle nazioni più povere che altrimenti avrebbero difficoltà a trovare altre fonti di finanziamento. I prestiti vengono restituiti su periodi più lunghi rispetto ai prestiti bancari tradizionali e spesso iniziano diversi anni dopo il finanziamento.

Le risorse della Banca derivano da varie fonti, tra cui fondi raccolti sui mercati finanziari, profitti degli investimenti, contributi dei membri e pagamenti da parte dei paesi che restituiscono i loro prestiti. La Banca eroga solo una parte dei fondi necessari per i progetti, costringendo i paesi mutuatari a ottenere il resto da altre fonti o fondi propri.

In conclusione, la Banca Mondiale svolge un ruolo vitale nell’affrontare le sfide dello sviluppo globale, offrendo finanziamenti, risorse e consulenza a paesi membri per migliorare le loro condizioni economiche e di vita, Bello vero?

Peccato che stiamo parlando di Banche , azioni, prestiti e imteressi quindi consideramo:

Un gemellaggio Complesso: La Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale

La Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) sono entità strettamente interconnesse, che hanno preso forma durante la conferenza delle Nazioni Unite a Bretton Woods nel luglio 1944. Queste istituzioni, le cui radici affondano nei terribili impatti delle due guerre mondiali e della Grande depressione, si sono uniti nell’obiettivo di risollevare gli scambi internazionali e stabilizzare un’economia devastata. Entrambe sono state fondamentalmente plasmate dagli sforzi dei governi per far transitare l’economia da un contesto bellico a uno di pace, oltre che per stabilire criteri di erogazione dei finanziamenti stanziati dagli Stati Uniti per la ricostruzione post-bellica.

Il FMI è stato fondato con la visione di promuovere la cooperazione monetaria internazionale, stabilizzare le valute e favorire la fluidità degli scambi. La sua missione iniziale era centrata sulla concessione di prestiti ai membri per attenuare le crisi finanziarie. Nel tempo, il FMI ha abbracciato un ruolo più ampio, evolvendo in un’organizzazione che sostiene lo sviluppo attraverso nuovi strumenti finanziari e linee di credito. Questo adattamento ha permesso al FMI di affrontare crisi petrolifere, creditizie e di gestire la transizione economica nei Paesi dell’ex blocco socialista.

La Banca Mondiale, invece, è emersa dalla stessa conferenza di Bretton Woods, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico e combattere la povertà. Mentre la sua missione originale era incentrata sul finanziamento di progetti di ricostruzione post-bellica, ha gradualmente ampliato il suo ambito, diventando un motore per nuovi strumenti finanziari e linee di credito dirette ai Paesi in via di sviluppo. La Banca ha svolto un ruolo cruciale nella gestione delle crisi petrolifere e creditizie e nella guida dei Paesi dell’ex blocco socialista verso il mercato.

Tuttavia, l’aspetto più intrigante di questa relazione è il legame profondo e interdipendente tra la Banca Mondiale e il FMI.

Queste due istituzioni agiscono in sinergia, mirando a creare un modello economico che sia vantaggioso per entrambi i lati. Ad esempio, i prestiti della Banca Mondiale spesso richiedono che i Paesi beneficiari siano membri del FMI, dimostrando come la loro cooperazione sia inscindibile. Inoltre, la Banca Mondiale può esercitare pressioni sui governi utilizzando la minaccia di sospensione degli aiuti, se non vengono risolti i problemi con il FMI. Un esempio emblematico è il caso dell’Azerbaigian e la costruzione dell’oleodotto Baku-Ceyhan.

Questo gemellaggio tra la Banca Mondiale e il FMI è stata formalizzato in un accordo unanime per una cooperazione più stretta nel 2002. Tuttavia, ci sono aspetti controversi. Il ruolo predominante degli Stati Uniti nella Banca Mondiale, con il 75% del capitale bancario e il diritto di veto, suscita interrogativi sulla reale equità e rappresentanza nelle decisioni. E mentre queste istituzioni hanno contribuito a stabilizzare l’economia globale, sono state anche oggetto di critiche per le loro politiche e l’impatto che hanno avuto su vari aspetti delle nazioni.

In definitiva, la relazione tra la Banca Mondiale e il FMI è un intreccio complesso di cooperazione, obiettivi condivisi e dinamiche geopolitiche. Queste istituzioni, nonostante le loro criticità, hanno giocato un ruolo significativo nella definizione del panorama economico mondiale e nel plasmare il destino di nazioni intere.

Critiche e Controversie Riguardanti la Banca Mondiale e FMI

Negli anni recenti, la Banca Mondiale è stata oggetto di numerose critiche e controversie che hanno sollevato questioni significative riguardo alle sue politiche e alle conseguenze dei suoi interventi. Alcuni dei principali punti di critica includono:

  1. Condizionalità Politica e Impatto Sociale ed Economico:

    Uno dei principali punti di critica nei confronti della Banca Mondiale riguarda le condizioni che essa impone ai paesi beneficiari in cambio di prestiti e assistenza. Queste condizioni, spesso chiamate “condizionalità politiche”, sono state accusate di essere onerose e di non tenere sufficientemente conto delle necessità e delle priorità dei paesi coinvolti. Inoltre, queste condizioni potrebbero aggravare le disuguaglianze sociali ed economiche presenti in tali paesi.

  2. Politiche di Aggiustamento Strutturale:

    La Banca Mondiale è stata criticata per promuovere politiche di aggiustamento strutturale che spesso non rispondono alle esigenze specifiche delle singole economie. Queste politiche possono includere la riduzione del debito pubblico tramite aumento delle tasse e tagli alla spesa, l’adozione di tassi di interesse più elevati per stabilizzare la valuta e misure come privatizzazioni e deregolamentazione. Tuttavia, queste politiche possono peggiorare le situazioni economiche difficili e persino ostacolare il superamento delle crisi.

  3. Impatti delle Politiche Neoliberiste:

    Le politiche di libero mercato promosse dalla Banca Mondiale, come la privatizzazione, sono state oggetto di controversie. Queste politiche potrebbero non essere sempre adatte alle situazioni specifiche dei paesi e potrebbero portare alla creazione di monopoli privati che sfruttano i consumatori. Ci sono segnalazioni che mostrano un aumento del divario di reddito in alcuni paesi, come Russia, Messico e diverse nazioni dell’America Latina e dell’Africa, associato alle politiche neoliberiste.

  4. Casi Specifici di Intervento:

    Alcuni interventi specifici della Banca Mondiale sono stati associati a conseguenze negative. Ad esempio, in Ruanda, il prestito fornito negli anni ’90 è stato collegato all’abbandono del sostegno agli agricoltori da parte del governo, contribuendo a un crollo del reddito e scatenando una sanguinosa guerra civile. In Messico, durante gli anni ’80, i prestiti concessi dal FMI hanno portato a privatizzazioni massicce e tagli alla spesa pubblica, provocando disoccupazione e un forte impatto sociale.

  5. Orientamento verso l’Esportazione e Sicurezza Alimentare:

  6. Alcune politiche proposte dalla Banca Mondiale, come l’orientamento verso l’export e l’indebolimento della sicurezza alimentare, sono state criticate per aver contribuito a modificare gli equilibri economici e sociali all’interno dei paesi beneficiari. Queste politiche potrebbero aver favorito l’export a scapito della sicurezza alimentare e della stabilità economica interna.
  7. Impatti Ambientali e Sociali delle Politiche della Banca Mondiale

    La Banca Mondiale ha ricevuto numerose critiche per le sue politiche che hanno avuto impatti negativi sull’ambiente e sulla società. I critici hanno sollevato diverse preoccupazioni riguardo ai progetti finanziati dalla Banca che hanno portato a sfollamenti forzati di comunità, distruzione di ecosistemi e violazioni dei diritti umani. Queste preoccupazioni evidenziano la necessità di valutare attentamente le conseguenze ambientali e sociali delle iniziative finanziate dalla Banca.

  8. Politiche di Ristrutturazione Economica e Privatizzazione:

    Molte delle critiche rivolte alla Banca Mondiale riguardano le politiche di ristrutturazione economica e privatizzazione che essa promuove. Mentre il FMI è noto per imporre politiche di ristrutturazione dell’economia, la Banca Mondiale fornisce spesso il finanziamento per tali programmi. Queste politiche possono includere la privatizzazione dei servizi pubblici e l’aumento delle tariffe per settori come la sanità, che possono avere impatti negativi sui settori più vulnerabili della popolazione.

  9. Impatto sulle Condizioni di Lavoro e il Ruolo delle Donne:

    Le politiche di bassi salari e pressione sui sindacati promosse dalla Banca Mondiale possono avere impatti negativi sulle condizioni di lavoro e, in particolare, sulle donne. Molte volte, le industrie sostenute da queste politiche offrono condizioni di lavoro precarie, spesso con un alto numero di lavoratrici donne. Le politiche che riducono la spesa in settori come l’istruzione e la sanità possono anche influenzare negativamente il ruolo delle donne nella società, riducendo le opportunità di sviluppo economico e sociale.

  10. Progetti Ambientali Controversi:

    La Banca Mondiale è stata criticata per aver finanziato progetti ambientali controversi. Ad esempio, il finanziamento per la costruzione di gasdotti e oleodotti in diverse regioni del mondo ha sollevato preoccupazioni riguardo agli impatti ambientali irreversibili, come la distruzione di habitat naturali e riserve. Anche quando sono state sollevate preoccupazioni e sanzioni, alcune iniziative hanno continuato a ricevere sostegno finanziario.

  11. Trasparenza, Decisioni Distorte e Influenza degli Azionisti;

    La Banca Mondiale è stata oggetto di dure critiche per la sua mancanza di trasparenza e responsabilità nelle operazioni. L’accusa principale è che la Banca non ha garantito un livello sufficiente di apertura nei suoi processi decisionali e non si è adeguatamente coinvolta con la società civile e altre parti interessate nei suoi sforzi.

  12. Processo Decisionale Distorso:

    Un’ulteriore critica rivolta alla Banca e al Fondo riguarda l’apparente distorsione e incoerenza nel loro processo decisionale. L’ingerenza politica di importanti azionisti è stata spesso rilevata come influente nella scelta degli interventi e delle politiche. Un esempio eclatante è stato il programma di prestiti alla Grecia nel 2010, che è stato percepito come un salvataggio dei detentori di debito privato più che un aiuto diretto alla nazione. Questa situazione ha sollevato preoccupazioni sull’obiettività e l’efficacia delle decisioni prese dall’FMI.

  13. Influenza dei Principali Azionisti:

    La critica si estende all’influenza dei principali azionisti, in particolare gli Stati Uniti, sulla Banca Mondiale. L’accusa è che queste influenze potrebbero spingere le decisioni della Banca a rispecchiare gli interessi dei paesi più influenti, a discapito delle esigenze e delle priorità dei paesi beneficiari. Questo potrebbe minare la reputazione della Banca come istituzione equa e imparziale.

In breve, la Banca Mondiale ha affrontato critiche per la mancanza di trasparenza, il processo decisionale distorto e l’influenza degli azionisti principali. Questi problemi hanno messo in discussione la sua capacità di promuovere lo sviluppo equo ed efficace. La Banca ha risposto con riforme e maggiore coinvolgimento con la società civile, ma il dibattito sull’efficacia e l’equità continua.
Le critiche riguardo agli impatti ambientali e sociali delle politiche della Banca sottolineano l’importanza di valutazioni rigorose sugli effetti dei finanziamenti. È cruciale considerare le conseguenze a lungo termine e collaborare con le comunità interessate per garantire benefici reali e sostenibili. In conclusione, le critiche alla Banca Mondiale evidenziano preoccupazioni sulle sue politiche, condizioni dei prestiti e impatti economici e sociali.

Che cosa è il   ROTARY INTERNATIONAL

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Secondo quello che à scritto nel loro sito, il Rotary è una rete globale di 1,4 milioni di uomini e donne provenienti da diversi ambiti come imprenditori, professionisti e amici che condividono la visione di un mondo migliore.
Fondata oltre 110 anni fa, l’organizzazione si impegna a risolvere problemi reali e a promuovere cambiamenti positivi e duraturi nelle comunità locali e globali.I membri del Rotary mettono in pratica la loro passione, energia e intelligenza per affrontare sfide importanti.
Attraverso oltre 46.000 club, lavorano insieme per promuovere la pace, combattere le malattie, fornire accesso all’acqua potabile e servizi igienico-sanitari, proteggere madri e bambini, sostenere l’istruzione, sviluppare le economie locali e tutelare l’ambiente.La missione del Rotary è quella di fornire servizio alla comunità, promuovere l’integrità e contribuire alla comprensione internazionale, alla buona volontà e alla pace.
La loro visione è di un mondo in cui tutte le persone collaborino per creare cambiamenti positivi e duraturi, influenzando le comunità vicine e lontane per il bene di tutti.

Come nasce

Nel 23 febbraio 1905, l’avvocato americano Paul Harris fondò a Chicago un club d’affari che sarebbe diventato noto come Rotary Club. L’obiettivo principale di questo club è promuovere “lo sviluppo dello spirito di amicizia e solidarietà”. Uno dei principi fondamentali del club è stato l’adozione di una rotazione regolare dei luoghi delle riunioni settimanali, il che ha portato all’adozione del nome “Rotary Club”. Questi club simili hanno iniziato a sorgere in diverse città degli Stati Uniti, e nell’agosto del 1910 si sono uniti per formare l’Associazione Nazionale dei Rotary Club. Nel 1922, è stato ufficialmente adottato il nome attuale dell’organizzazione: l’Associazione Internazionale del Rotary (Rotary International). Il suo emblema raffigura un ingranaggio, simbolo del “costante movimento in avanti e dell’aggiornamento”.

Attualmente, il Rotary International è un’organizzazione non governativa senza scopo di lucro che riunisce uomini d’affari di successo provenienti da vari campi.

Questa organizzazione conta oltre 1.232.000 membri appartenenti a 30.418 club in 163 paesi. Per diventare membro di un Rotary Club, è necessario ricevere una raccomandazione da un membro attivo, partecipare alle riunioni per due mesi e ottenere il 100% dei voti durante la procedura di accettazione. Solitamente, ogni settore può avere un solo rappresentante nel club, ad eccezione del clero e dei giornalisti.

Un’importante svolta si è verificata nel 1987 quando il club ha aperto le porte alle donne. Gli incontri settimanali dei rotariani sono dedicati alla discussione di interessi personali e progetti di rilevanza pubblica. Nel club, i membri si rivolgono tra di loro utilizzando il “tu”, evitando formalità di trattamento. Ciascun club ha le sue tradizioni, feste e attività familiari.

Il motto del movimento è “Service Above Self” (Servire al di sopra di se stessi). Uno dei progetti più significativi tra i membri del Rotary Club è stato il loro impegno nella lotta contro la polio. Dal 1985, il Rotary International ha investito $140 milioni nell’eradicazione di questa malattia.

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Qualcuno ha  affermato:

“Se la massoneria rappresenta un esercito di prima linea, i club agiscono come retrovie che sostengono gli avamposti”.

Questi club, sebbene non facciano parte direttamente della Massoneria, sono stati definiti “Massoneria bianca” per la loro affinità con i principi massonici, poiché promuovono valori simili e hanno legami indiretti con la Massoneria stessa. In tal modo, attraverso questa cosiddetta “Massoneria bianca”, si crea un passaggio agevole per avvicinarsi al mondo massonico. È fondamentale tener presente che la Massoneria sfrutta appunto questa “Massoneria bianca” come mezzo per reclutare nuovi membri. Queste retrovie sono costituite da organizzazioni culturali e filantropiche come il Rotary International.
uttavia, è importante osservare con attenzione questa dinamica, poiché, sebbene queste retrovie condividano ideali e ispirazioni con la Massoneria, non ne fanno parte direttamente. Queste organizzazioni culturali e filantropiche, come il Rotary International, potrebbero agire come trampolini di lancio per coloro che potrebbero essere interessati ad approfondire ulteriormente l’esperienza massonica.

Pertanto, la consapevolezza di questa dinamica è cruciale per coloro che desiderano comprendere appieno l’interazione tra questi club e la Massoneria e valutare la loro partecipazione in modo informato.

Sebbene Harris non fosse  un massone, alcuni dei fondatori del Rotary erano membri della Massoneria  (Harry L. Huggles (Loggia Exemplar N.966), Robert C. Fletcher(Loggia Lagrange N.770) e Charles A. Newton (Loggia Golden Rule N. 726), ). L’ispirazione massonica si rifletteva nei principi del Rotary, che si basava sulla tolleranza, il rispetto reciproco e l’accettazione di diverse convinzioni religiose.
Nel corso degli anni, il Rotary è cresciuto fino a diventare un’organizzazione internazionale con principi simili a quelli della Massoneria: libertà, fratellanza e uguaglianza.
Paul Harris, il fondatore, descrisse la sua affiliazione religiosa come sfumata e non facilmente classificabile in una singola chiesa. L’organizzazione accoglieva membri di diverse fedi, riflettendo l’apertura e l’inclusività della Massoneria.
È interessante notare che esistono collegamenti visibili tra il Rotary e la Massoneria, come un distintivo con la ruota del Rotary circondata dalla squadra e dal compasso massonico. Inoltre, è stata scoperta una busta con l’etichetta “LOGGIA ROTARIANA N° 4195”, suggerendo una connessione tra il Rotary e la Massoneria attraverso una loggia dedicata ai membri del Rotary.

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Questi elementi testimoniano un legame indiretto tra il Rotary International e la Massoneria, attraverso condivisione di principi e simboli, benché il Rotary non sia formalmente una parte della Massoneria.

La Loggia Rotariana N° 4195 di Londra ottenne l’autorizzazione dalla Gran Loggia Unita d’Inghilterra il 3 novembre 1920. Fondata da 29 membri fondatori, tutti appartenenti al Rotary Club di Londra, che all’epoca aveva oltre 300 membri, questa loggia continua a esistere e si riunisce presso la Freemasons Hall di Great Queen Street a Londra. Va notato che questa non è l’unica loggia rotariana affiliata alla Gran Loggia Unita d’Inghilterra, poiché ce ne sono altre.

Inoltre, Giorgio Hugo Balestrieri, ex Presidente del Rotary Club di New York, è un esempio di connessione tra Rotary e Massoneria. Membro della Loggia P2 di Licio Gelli, ha dichiarato di essersi trovato bene in questa affiliazione.

Per quanto riguarda i rapporti tra Evangelici e Rotary, è interessante notare che Riccardo Bachrach, appartenente alla Chiesa Luterana, è stato il tesoriere della Federazione delle Chiese Evangeliche e ha ricoperto la carica di Presidente del Rotary Club di Napoli Nord Est. Nel 2010, Bachrach ha evidenziato il sostegno della Chiesa Luterana al progetto “Nisida Futuro Ragazzi”, confermando una collaborazione con il Rotary. La Chiesa Luterana ha concesso l’uso della sua chiesa per un concerto di beneficenza del Rotary Club, con il ricavato devoluto al progetto “Nisida”.

In sintesi, l’interazione tra il Rotary e la Massoneria, così come i legami con le confessioni religiose come quella Evangelica, riflettono una complessa rete di relazioni e collaborazioni che possono avere effetti diversi a seconda del contesto e delle motivazioni dei singoli individui coinvolti.

Comunque il 15 ottobre 2022 è stata una data di grande rilevanza per i membri dei club Rotary e Rotaract, poiché si è verificato un evento significativo che ha coinvolto la chiusura delle loro riunioni private.
Durante questo evento, è stata trasmessa in diretta un’importante presentazione intitolata “Il Futuro dell’Umanità”, che ha superato in importanza anche la trasmissione online stessa.
Le informazioni presentate in questo rapporto hanno profondamente colpito tutti i partecipanti, rivelando una prospettiva allarmante: l’imminente minaccia di una catastrofe climatica di vasta portata che potrebbe mettere a rischio l’esistenza stessa dell’umanità nei prossimi anni.
La gravità delle informazioni contenute nel rapporto ha spinto all’adozione di una decisione fondamentale: porre fine al regime di segretezza che circondava questo rapporto e rendere accessibile il suo contenuto a tutte le persone.
L’obiettivo principale di questa scelta è assicurare che ogni individuo sia informato sulla realtà futura che ci attende.
Questa decisione si basa sulla speranza che, se consapevoli della situazione, potremmo ancora avere il tempo e le risorse necessarie per intraprendere azioni significative e prepararci per le sfide che ci aspettano. In fondo, si spera che questa nuova consapevolezza possa guidare un impegno collettivo verso la sostenibilità e la preparazione per affrontare le difficoltà imminenti.

Finanziatori Globali della Salute: Chi Sostiene l’Organizzazione Mondiale della Sanità ; Per Concludere

 
 

In un mondo sempre più interconnesso e globalizzato, la questione dei finanziatori dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) rivela intricati intrecci internazionali che spesso sfuggono all’occhio pubblico. Questi finanziamenti sollevano dubbi e interrogativi sui conflitti d’interesse che possono emergere tra monopoli industriali, associazioni influenti e l’élite mondiale.Nel contesto di una società guidata dal neoliberismo, dove il potere e l’influenza tendono a concentrarsi nelle mani di pochi, la trasparenza e l’indipendenza delle organizzazioni internazionali come l’OMS possono essere messe in discussione.

Mentre l’OMS gioca un ruolo fondamentale nella promozione della salute e nella gestione delle crisi sanitarie globali, i finanziamenti provenienti da fonti influenti potrebbero influenzare le decisioni prese dall’organizzazione.

Le complesse relazioni finanziarie tra i monopoli industriali, le associazioni internazionali e le élite mondiali possono innescare conflitti d’interesse che vanno oltre la tutela della salute globale.

La globalizzazione economica, pur portando benefici tangibili, può anche esporre l’OMS a pressioni esterne che potrebbero influenzare le politiche e le priorità dell’organizzazione.La chiave sta nella necessità di garantire la trasparenza e l’indipendenza delle organizzazioni internazionali, come l’OMS, affinché possano svolgere il proprio ruolo in modo efficace ed equo.

L’analisi critica dei finanziamenti dell’OMS non è solo un esercizio accademico, ma un’esigenza imperativa per preservare l’integrità delle politiche sanitarie globali e garantire che le decisioni siano basate sull’interesse pubblico anziché su influenze esterne.

In conclusione, esplorare la complessa rete di finanziamenti dell’OMS rivela un panorama sfaccettato di interessi, potere e dinamiche globali. È fondamentale per la società civile, gli studiosi e i decisori politici affrontare queste questioni con un occhio critico e impegnato, per garantire che la salute globale resti al centro delle priorità, libera da vincoli e conflitti d’interesse che potrebbero minare la sua mission 

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