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Emendamenti al RIS 2005 del Organizzazione Mondiale della Sanità: Analisi e Riflessioni - fernandagrossi.altervista.org
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Emendamenti al RIS 2005 del Organizzazione Mondiale della Sanità: Analisi e Riflessioni

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Emendamenti al Regolamento Sanitario Internazionale del Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): Analisi e Riflessioni”

I negazionisti terrapiattisti del Covid hanno avanzato una teoria piuttosto controversa riguardo all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sostenendo che quest’ultima miri a trasformarsi in una sorta di governo autocratico globale. Questa ipotetica trasformazione comporterebbe la rimozione della sovranità nazionale e la sostituzione con un sistema sanitario totalitario. A giudicare dalla scarsa copertura mediatica su questo argomento da parte dei media mainstream, alcuni osservatori razionali potrebbero facilmente scartare tali affermazioni come una semplice “teoria del complotto” diffusa da una minoranza di scettici disillusi.

Tuttavia, l’idea di un’istituzione che imponga regole autoritarie a livello mondiale è sicuramente una questione che dovrebbe attirare l’attenzione di tutti. Per valutare in modo equilibrato la validità di queste argomentazioni, potremmo esaminare in maniera approfondita le azioni e le politiche adottate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Una maggiore trasparenza da parte dell’organizzazione rispetto alle sue attività sarebbe senz’altro auspicabile.

In questo modo, si potrebbe giungere a una chiara comprensione di questi emendamenti e capire se si tratta di una preoccupante isteria collettiva o se esista un reale tentativo di ridefinire i diritti sovrani e le relazioni internazionali in ambito sanitario.

Per farlo, non sarebbe complicato leggere attentamente il documento in questione e contestualizzare gli emendamenti proposti. In fondo, un’analisi obiettiva delle intenzioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità potrebbe contribuire a fugare dubbi e sospetti, portando magari a una maggiore fiducia nell’operato dell’organizzazione stessa. Dunque, un approccio razionale e approfondito ci aiuterebbe a districarci tra le varie prospettive e a valutare in modo più informato e ponderato questa delicata situazione.

Il mutamento di ruolo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità

Andiamo a esplorare il passato e il presente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità  per comprendere appieno i cambiamenti che hanno caratterizzato la sua evoluzione nel corso del tempo.

Alla sua nascita, poco dopo la seconda guerra mondiale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità era concepita come l’articolazione sanitaria delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di promuovere la salute globale e il benessere delle popolazioni in tutto il mondo. Fondata sulla visione che la salute non dovesse limitarsi al solo aspetto fisico, ma comprendere anche il benessere mentale e sociale, la costituzione dell’OMS sottolineava l’importanza di considerare tutti gli individui uguali e portatori di diritti fondamentali inalienabili. In quegli anni, il mondo stava ancora affrontando le ferite lasciate dal colonialismo e dal fascismo internazionale, e la creazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanitàmirava proprio a smantellare l’idea di un’autorità centralizzata e il concetto di disuguaglianza tra le persone. Si poneva, quindi, l’accento sulla partecipazione attiva delle popolazioni nella gestione della propria salute.

Col passare degli anni, l’OMS ha subito una profonda evoluzione, soprattutto riguardo al modo in cui viene finanziata.

Se in origine i fondi provenivano principalmente dai paesi membri in base al loro PIL, adesso il modello si è trasformato in un sistema in cui gran parte dei finanziamenti sono destinati a specifici utilizzi, spesso provenienti da fonti private e aziendali. Questa transizione ha inevitabilmente influenzato le priorità dell’organizzazione, spingendola verso un approccio più verticale e incentrato su questioni specifiche. Di conseguenza, si è verificato un adattamento alle esigenze e agli interessi personali di questi finanziatori. Se desiderate approfondire ulteriormente questo tema, potrete trovare maggiori dettagli in altre fonti; comunque, è essenziale comprendere come tali cambiamenti abbiano un ruolo importante nella contestualizzazione dei nuovi emendamenti proposti riguardanti il Regolamento Sanitario Internazionale (RSI)

Nell’ambito della sanità internazionale, l’OMS non è l’unica istituzione di rilievo.

Altre organizzazioni, come l’UNICEF, che originariamente si concentrava sulla salute e il benessere dei bambini, oltre a fondazioni private e organizzazioni non governative,  collaborano da lungo tempo con l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tuttavia, negli ultimi due decenni, abbiamo assistito ad una vera esplosione dell’industria sanitaria globale, con molte altre organizzazioni che hanno guadagnato sempre più influenza, soprattutto i cosiddetti “partenariati pubblico-privato” (PPP). Questi PPP, in certi aspetti, possono essere considerati rivali dell’OMS, ma in altri sono diventati dei partner preziosi.

Tra i partenariati pubblico-privato più significativi troviamo il Gavi – the Vaccine Alliance, il quale si focalizza specificamente sui vaccini, e il CEPI, un’organizzazione istituita durante una riunione del World Economic Forum nel 2017 con l’obiettivo specifico di gestire le pandemie. Quest’ultima è stata creata grazie alla collaborazione di istituzioni come la Bill & Melinda Gates Foundation, la Wellcome Trust e il governo norvegese. Tanto il Gavi quanto il CEPI, insieme ad altre organizzazioni come Unitaid e Global Fund, coinvolgono direttamente interessi aziendali e privati all’interno dei loro consigli di amministrazione. Aumentando ulteriormente il coinvolgimento nella salute globale, anche la Banca Mondiale e il G20 hanno assunto un ruolo di primo piano, in particolare per quanto riguarda la preparazione alle pandemie.

Sebbene l’OMS abbia sottolineato che le pandemie si sono verificate solo sporadicamente  nel secolo scorso e che  hanno causato meno vittime rispetto alle malattie infettive endemiche, è comunque in queste situazioni che si concentra gran parte dell’interesse e del sostegno finanziario da parte di aziende e organizzazioni private.

In sintesi, l’ambito della sanità internazionale è diventato un terreno sempre più competitivo e affollato, con una varietà di attori coinvolti in modi diversi. L’OMS, pur mantenendo un ruolo centrale, si trova ora a condividere la scena con una moltitudine di organizzazioni, collaborando e, a volte, competendo per affrontare le sfide globali della salute.

L’OMS si presenta principalmente come una burocrazia, piuttosto che come un corpo di esperti.

Nel processo di reclutamento, diversi fattori vengono presi in considerazione, tra cui la competenza tecnica, ma anche l’origine del candidato e altre quote legate all’equità. L’intento di queste quote è quello di evitare che alcuni paesi acquisiscano un eccessivo potere all’interno dell’organizzazione, garantendo una certa diversità. Tuttavia, a causa di questa politica, talvolta si possono fare delle assunzioni che compromettono l’esperienza e la competenza del personale.

Inoltre, il reclutamento è pesantemente influenzato da membri interni dell’OMS e da pressioni personali provenienti da altre sfere lavorative, creando una rete di favoritismi e accordi che riguardano determinati paesi o individui.

Una volta entrati a far parte dell’OMS, la struttura retributiva favorisce in modo significativo coloro che vi rimangono per lunghi periodi, scoraggiando così la rotazione del personale tra diverse posizioni e ruoli. Per ottenere una pensione completa, un membro dello staff deve lavorare per almeno 15 anni, ma qualsiasi dimissione anticipata comporta la perdita di una parte o dell’intero contributo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità alla pensione. Questo, insieme a benefici generosi come sussidi per l’affitto, copertura assicurativa sanitaria e sostegno finanziario per l’istruzione, oltre ai salari esentasse, crea una struttura in cui il mantenimento e la difesa dell’istituzione, e quindi dei propri benefici personali, possono prevalere a lungo termine rispetto all’originale intento altruistico.

In sostanza, l’OMS si trova ad affrontare sfide e criticità nel suo funzionamento interno, il che potrebbe rallentare o addirittura compromettere la realizzazione dei suoi nobili scopi iniziali. La necessità di bilanciare la giustizia e l’equità con l’efficienza e la competenza richiede un’attenzione costante affinché l’organizzazione possa mantenere il suo ruolo di leader nella promozione della salute globale.

Il processo di elezione dei Direttori Generali (DG) e dei Direttori Regionali (RD), compreso il tuo ruolo attuale, è spesso soggetto a complesse manovre politiche e diplomatiche, il che può rappresentare una sfida per garantire una selezione basata sulla competenza e l’interesse pubblico. Attualmente, il DG dell’OMS è Tedros Adhanom Ghebreyesus, un politico etiope con un passato complesso che risale alla guerra civile etiope.

Uno degli emendamenti proposti prevede di attribuire a Tedros un potere ancora maggiore, permettendogli di prendere decisioni autonome riguardanti il Regolamento Sanitario Internazionale (RSI), anche se può consultare un comitato a sua discrezione senza essere vincolato alle sue opinioni.

Di fatto, ciò gli consentirebbe di assumere decisioni indipendenti, come ad esempio la dichiarazione del vaiolo delle scimmie come emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale (PHEIC), a dispetto del parere contrario del suo comitato di emergenza. Tale dichiarazione è stata presa anche quando si erano registrati solo cinque decessi a livello globale.

Queste proposte sollevano diverse preoccupazioni riguardo alla centralizzazione del potere decisionale, poiché potrebbe portare a una minore considerazione delle opinioni esperte e dei processi di valutazione. È essenziale garantire che le decisioni riguardanti questioni di rilevanza internazionale, come le emergenze sanitarie, siano prese con una visione equilibrata e basata sulle migliori evidenze scientifiche disponibili, tenendo conto di una vasta gamma di prospettive e opinioni. Questo approccio plurale è fondamentale per mantenere l’integrità e la credibilità dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel perseguire la sua missione di promuovere la salute e il benessere a livello mondiale.

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Potenziamento dei Meccanismi di Preparazione alle Pandemie e di Emergenza Sanitaria: Le Iniziative dell’Organizzazione Mondiale della Sanità

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sta attualmente lavorando su due accordi fondamentali per potenziare il suo ruolo e la sua efficacia durante emergenze sanitarie ele  pandemie dichiarate. Questi accordi includono un’espansione della definizione di ‘emergenze sanitarie’, ampliando così i poteri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in tali situazioni.

Il primo accordo riguarda l’attuale Regolamento Sanitario Internazionale (RSI), un meccanismo giuridico internazionale esistente da molti decenni, notevolmente riveduto nel 2005 in seguito all’epidemia di SARS del 2003. Il RSI sarà soggetto a proposte di emendamento per” migliorare” la risposta dell’OMS alle emergenze sanitarie.

Il secondo accordo prevede un nuovo “trattato/ protocollo” con obiettivi simili agli emendamenti del RSI.

Entrambi gli accordi stanno seguendo un iter attraverso comitati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, audizioni pubbliche e riunioni di revisione, e saranno sottoposti all’Assemblea mondiale della sanità nell’incontro annuale di tutti gli Stati membri dell’OMS. Questo processo dovrebbe concludersi nel 2023 per gli emendamenti RSI e nel 2024 per il nuovo “trattato/ protocollo”.

In particolare, concentriamo la nostra attenzione sugli emendamenti al RSI, poiché sono in una fase più avanzata. Questi emendamenti, essendo modifiche a un trattato esistente, richiederanno solo il 50% dei voti dei paesi per essere approvati (seguiti da processi di ratifica specifici per ogni Stato membro). Tuttavia, il nuovo “trattato” richiederà il voto favorevole dei due terzi dell’OMS per essere accettato.

È importante notare che il sistema di voto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è basato sul principio “un paese, un voto”, il che significa che anche nazioni con una piccola popolazione, hanno una voce uguale a nazioni con una popolazione molto più ampia, come India, Cina e Stati Uniti. Nonostante ciò, la pressione diplomatica spesso porta alla formazione di coalizioni di paesi in linea con i loro interessi e beneficiari.

Il processo di modifica del RSI all’interno dell’OMS è notevolmente trasparente, senza coinvolgere alcuna cospirazione. Gli emendamenti vengono proposti dalle burocrazie nazionali e successivamente raccolti sul sito web dell’OMS, rendendo il processo accessibile e visibile a tutti. L’Organizzazione Mondiale della Sanitàha persino adottato misure per permettere contributi pubblici tramite audizioni aperte.
Il vero obiettivo di tali emendamenti al RSI è di ridefinire la natura del rapporto tra i paesi e l’OMS, rendendo l’organizzazione sovranazionale più indipendente e meno influenzata dai singoli Stati. Questo contribuirebbe a cambiare radicalmente il modo in cui le persone e le autorità sovranazionali centrali interagiscono tra loro.

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Parliamo delle principali modifiche che stanno proponendo per l’RSI.

Questi emendamenti mirano a stravolgere completamente la relazione tra le persone, i governi e l’OMS.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta cercando di ottenere diritti che avrebbero più peso rispetto a quelli delle persone, e ciò andrebbe contro i principi fondamentali dei diritti umani e della sovranità degli Stati, che sono stati sviluppati dopo la seconda guerra mondiale. Insomma, sembra un ritorno ai tempi colonialisti e feudali, cosa abbastanza diversa da come siamo abituati nei paesi democratici.

La cosa strana è che i politici non stanno mettendo il kibosh su questa cosa, e i media sembrano non essere così preoccupati, quindi il pubblico in generale rimane all’oscuro di tutto questo, il che è davvero inquietante.

Guardiamo ora gli aspetti di questi emendamenti che cambieranno la nostra società e le relazioni internazionali. Prendiamo spunto dal documento dell’OMS , che è ancora in fase di revisione per” sistemare gli errori grammaticali “e “fare in modo che sia più chiaro”.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando il mondo stava cercando di liberarsi dalla colonizzazione, le Nazioni si sono messe d’accordo sulla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. L’idea di base era che tutti noi, indipendentemente da dove veniamo, siamo nati con diritti che nessuno può toglierci.
Nel 1948, questa dichiarazione è stata creata proprio per mettere nero su bianco questi diritti fondamentali e impedire che tornassimo a tempi della disuguaglianza e  dei regimi autoritari.

L’importanza dell’uguaglianza tra tutti gli individui è sottolineata in modo chiaro nell’articolo 7.

Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.

Questa idea è alla base della creazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e ha dato vita al movimento moderno per i diritti umani e alle leggi internazionali in materia. Si tratta del concetto che gli Stati rappresentino il loro popolo e abbiano il controllo sovrano sul loro territorio e sulle leggi che li governano.
 Quando i popoli hanno cominciato a uscire dal colonialismo, volevano affermare la loro indipendenza e autorità come entità separate, con i loro confini gestiti autonomamente. Ecco perché gli accordi internazionali, compreso l’attuale RSI,  devono riflettere questa esigenza.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità e le altre agenzie internazionali dovono essere di supporto e fornire consigli, non dare leggi e ordini da seguire. Penso sia chiaro vero?

Quello che si sta proponendo con le modifiche al RSI è proprio un ribaltamento di quei concetti che hanno dato vita all’OMS e ai diritti umani internazionali. L’Organizzazione Mondiale della Sanità vuole eliminare dal testo termini come “nel pieno rispetto della dignità, dei diritti umani e delle libertà fondamentali delle persone” e sostituirli con parole come “equità, coerenza, inclusività” che sono abbastanza vaghi e ambigui. Ma la cosa più preoccupante è che  più avanti, nel testo questi termini vengono specificamente differenziati a seconda del livello di sviluppo sociale ed economico di un paese.

Quindi l’uguaglianza fondamentale tra le persone va a farsi benedire. I diritti diventano soggetti a uno status deciso da altri, e non da noi cittadini, ma da chi detiene il potere,  secondo una serie di criteri che loro stessi definiscono.
Questo stravolge completamente il modo in cui concepiamo il rapporto tra noi cittadini e l’autorità, almeno nei paesi che non sono totalitari.

Insomma,  Queste modifiche minano alla radice il concetto di uguaglianza e libertà che tanto ci è costato costruire.

Questo approccio proposto è totalitario  mette ansia. Immaginare una società in cui gli individui non possono fare nulla senza la benedizione di chi detiene il potere,  e senza nemmeno il supporto delle leggi,mette ansia. È come tornare ai tempi feudali, dove c’era un monarca o una figura di potere che comandava su tutto, senza che ci fosse una costituzione a proteggerci.

La cosa è ancora più stranoè che mentre i media si agitano per richiesdere  parità di genere, ecosostenibilità,  e metter il dito su possibili apologie di fascismo, tacciono completamente su questa proposta d’accordo internazionale che, in pratica, farebbe un passo indietro e reintrodurrebbe una sorta di sistema feudale. È davvero difficile immaginare un problema più grande per la nostra società.

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Sembra quasi che ci sia una censura su questo argomento, Vero? Come se qualcuno volesse tenerlo nascosto.

Dobbiamo rimanere vigili e fare sentire la nostra voce, perché queste modifiche avrebbero un impatto devastante sulle nostre libertà e diritti fondamentali. Non possiamo permettere che il progresso fatto in passato venga buttato via così facilmente!
Stanno proponendo di dare all’OMS il potere di mettersi sopra gli Stati membri. Quindi, l’OMS avrebbe un’autorità superiore a quella dei governi nazionali eletti o di qualsiasi altro tipo. In pratica, questo significa che le “raccomandazioni” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità diventerebbero “vincolanti” invece di essere solo suggerimenti.

Gli Stati sarebbero obbligati ad attenersi alle decisioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità invece di considerarle semplicemente .

In caso di emergenze internazionali di salute pubblica, l’Organizzazione Mondiale della Sanità verrebbe elevata al di sopra dei ministeri della Sanità degli Stati, ottenendo il ruolo di “autorità” in queste situazioni.
 Il problema è che la definizione stessa di un’Emergenza Sanitaria di Rilevanza Internazionale  e chi ha il potere di stabilirla diventerebbero molto importanti.
Gli emendamenti proposti amplierebbero la definizione di Emergenza Sanitaria di Rilevanza Internazionale  a tal punto che qualsiasi cosa il Direttore Generale dell’OMS a Ginevra ritenga di interesse reale o potenziale potrebbe essere classificata come tale.
Insomma, con queste modifiche, l’ Organizzazione Mondiale della Sanità otterrebbe un’enorme influenza e autorità sulle decisioni riguardanti la salute di tutti, e il modo in cui queste emergenze vengono definite sarebbe lasciato principalmente a una sola persona.

In pratica stanno cercando di concedere alla Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità poteri piuttosto specifici, che richiederebbero modifiche nei sistemi giuridici nazionali.

Questi includono il controllo sulla detenzione delle persone, restrizioni agli spostamenti, l’imposizione di interventi sanitari come test e vaccinazioni, e la possibilità di richiedere esami medici obbligatori.
Ciò che non dovrebbe sorprendere molti è che le restrizioni proposte riguardano anche la libertà di parola.L’ Organizzazione Mondiale della Sanità avrebbe il potere di decidere cosa costituisce “cattiva informazione o disinformazione” e chiedere ai governi di intervenire per fermare la diffusione di tali opinioni o informazioni. Questo potrebbe entrare in conflitto con alcune costituzioni nazionali, come ad esempio;  l’articolo 11 della nostra Costituzione, o il tanto sbandierato nei film, Primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, ma  forse questo sarebbe un regalo per molti dittatori e regimi monopartitici. Tutto ciò sembra essere incompatibile con i principi della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, ma sembra che questi principi non siano la priorità dell’Organizzazione Mondiale della Sanità

Dopo aver dichiarato un’emergenza, il Direttore Generaledell’OMS avrebbe il potere di chiedere ai governi di fornire risorse come fondi e beni di prima necessità, e potrebbe persino intervenire direttamente nella produzione aumentando la produzione di determinati prodotti all’interno dei loro paesi.

Inoltre, i paesi dovrebbero cedere all’ Organizzazione Mondiale della Sanità il controllo sui diritti di brevetto e sulla proprietà intellettuale, incluso le tecniche di produzione, per i prodotti ritenuti rilevanti dal Direttore Generale per affrontare il problema di salute in questione, che lui stesso ha giudicato  rilevante. Questi diritti di proprietà intellettuale potrebbero persino essere trasferiti a concorrenti commerciali a discrezione del Direttore Generale .
Queste disposizioni sembrano essere un po’ assurde e, a differenza della protezione dei diritti umani fondamentali, potrebbero essere soggette a molte controversie da parte degli interessi acquisiti che cercherebbero di eliminarle dalla bozza del RSI.

Anche se dovremmo sempre mettere al primo posto i diritti delle persone, ma con poca copertura mediatica su questo tema, è difficile avere un livello di difesa adeguato

Sembra che stiano cercando di concedere al Direttore Generale   dell’OMS un potere praticamente illimitato e  si stiano assicurando che possa essere utilizzato senza restrizioni.
In passato, l’ Organizzazione Mondiale della Sanità aveva un processo decisionale che si basava su una certa forma di consenso e sulla valutazione delle prove disponibili.
Ad esempio, nel 2019, l’ Organizzazione Mondiale della Sanità aveva sviluppato linee guida per la gestione della pandemia d’influenza , basate su ricerche e prove attendibili. Queste linee guida raccomandavano fortemente di evitarela ricerca di ccontatti ,ma anche  alcune misure drastiche come  la quarantena delle persone sane e la chiusura delle frontiere, ,poiché le prove dimostravano che queste azioni avrebbero causato più danni a lungo termine rispetto al beneficio ottenuto nel rallentare la diffusione del virus.

Tuttavia, quando è stata dichiarata l’emergenza per il COVID-19, sembra che tutte queste procedure e linee guida siano state ignorate.
L’autorità è stata concentrata in un unico individuo, il Direttore Generale, e le decisioni sembrano essere state prese senza tenere conto delle precedenti esperienze e prove .
Questa concentrazione incredibile di potere nelle mani di una sola persona, potrebbe portare potenziali conseguenze negative nella gestione delle crisi sanitarie.

Le modifiche al RSI vanno oltre nel rafforzare il potere del Direttore Generale, di ignorare procedure basate sulle prove., concedendo a lui e ai suoi delegati, un potere eccezionale e arbitrario, il che rende inevitabile l’esercizio di tale potere.

Per prima cosa, viene eliminato il requisito di una vera e propria emergenza sanitaria, in cui le persone subiscano danni misurabili o siano a rischio di subirne.
Gli emendamenti formulati eliminano esplicitamente il requisito di un danno consentendo al Direttore Generale di prendere il controllo su Paesi e popolazioni. Inoltre, il requisito di un “rischio per la salute pubblica” dimostrabile viene eliminato e sostituito da un “potenziale” rischio per la salute pubblica.

In sostanza, queste modifiche ampliano notevolmente i poteri del Direttore Generale e gli permettono di agire in modo discrezionale, senza la necessità di prove concrete o di una reale emergenza. Ciò potrebbe avere implicazioni significative sulla gestione delle crisi sanitarie, poiché il Direttore Generalee i suoi delegati avrebbero il potere di agire sulla base di un “potenziale” rischio, senza alcun obbligo di dimostrare un danno effettivo o un pericolo concreto.

Inoltre,  il Direttore Generale avrà l’autorità esclusiva di dichiarare un “emergenza” per qualsiasi evento valutato o potenzialmente correlato alla salute.

Anche i sei Direttori regionali  dell’Organizzazione Mondiale della Sanità avranno questo potere a livello regionale. Come abbiamo già visto nell’epidemia di vaiolo delle scimmie, il Direttore Generale avrà la possibilità di ignorare il comitato istituito per fornire consulenza sulle emergenze. Con gli emendamenti proposti, il Direttore Generale non avrà più bisogno di ottenere il consenso del Paese in cui viene identificata una minaccia potenziale o percepita.

Se viene dichiarata un’emerzenza, il Direttore Generale avrà la facoltà di modificare le norme FENSA (Framework for Engagement of Non-State Actors,  l’impegno di attori non statali),riguardanti i rapporti con entità private, come ad esempio società a scopo di lucro. Ciò gli permetterebbe di condividere le informazioni di uno Stato non solo con altri Stati, ma anche con aziende private.

In poche parole, questi emendamenti conferiscono al Direttore Generale una notevole autorità per prendere decisioni riguardanti le emergenze sanitarie senza bisogno di consenso e permettendogli di condividere informazioni anche con il settore privato.

 Questi nuovi meccanismi di sorveglianza che i Paesi dovranno attuare all’interno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità saranno un bel problema .

Questi nuovi meccanismi di sorveglianza all’interno dell’OMS faranno sì che il Direttore Generale e i Direttori Generali abbiano sempre un sacco di possibili rischi per la salute pubblica da gestire.
In ogni caso, avranno il potere di dichiarare queste situazioni come emergenze sanitarie internazionali o regionali, e da quel momento in poi potranno fare praticamente quello che voglion, emettendo ordini che potrebbero essere davvero vincolanti secondo le leggi internazionali. Questi ordini potrebbero riguardare limitazioni agli spostamenti, fermo di persone, vaccinazioni di massa, cessione di proprietà intellettuale e  i segreti di produzionee invio di risorse all’OMS e ad altri Paesi che che il Direttore Generale pensa  ne abbiano bisogno..

Persino un Direttore Generale che non volesse fare uso di tutto questo potere si troverebbe sotto pressione perché, immaginate, chi vorrebbe essere responsabile di non aver fermato la prossima pandemia? Con interessi commerciali in gioco per centinaia di miliardi di dollari e un’enorme influenza mediatica, non è facile dire di no.

Insomma, sembra proprio una situazione complicata e rischiosa, e fare una cosa del genere appare proprio una pessima idea.

Le società intelligenti, sagge e ragionevoli eviterebbero di mettersi in una situazione del genere in primo luogo.

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 E quindi…?

Se questi emendamenti verranno accettati, le persone che prenderanno il controllo delle vite degli altri non avranno una vera e propria supervisione legale.
Godranno dell’immunità diplomatica da tutte le giurisdizioni nazionali.
Gli stipendi di molti dipenderanno dalla sponsorizzazione di privati e aziende che hanno un interesse finanziario diretto nelle decisioni che prenderanno.
Queste decisioni prese da comitati non responsabili creeranno mercati di massa per le merci o forniranno segreti di produzione ai rivali commerciali.
La risposta del COVID-19 ha illustrato i meccanismi e i  profitti aziendali che tali decisioni consentiranno.

Si tratta di una situazione ovviamente inaccettabile in qualsiasi società democratica.

Sebbene l”Assemblea Mondiale della Sanità abbia una supervisione generale sulle politiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità con un consiglio esecutivo composto da molti membri, questi operano in modo orchestrato;perché com’è evidente ,sono i burocrati  che elaborano e negoziano.
I Paesi che non condividono i valori sanciti dalle costituzioni delle nazioni più democratiche hanno parità di voto sulla politica.
Sebbene sia giusto che gli Stati sovrani abbiano pari diritti, i diritti umani e la libertà dei cittadini di una nazione non possono essere ceduti ai governi di altre nazioni, né a un’entità non statale che si pone al di sopra di loro.

Nel corso dei secoli, molte nazioni hanno sviluppato sistemi di controllo ed equilibri, fondati sulla comprensione dei valori fondamentali, proprio per evitare situazioni come quella che stiamo vedendo emergere ora. Non possiamo permettere che un gruppo operi come una sorta di entità sovrana, capace di eliminare arbitrariamente e controllare la libertà degli altri.

Abbiamo bisogno di misure di sicurezza che ci proteggano da questo tipo di deriva.

I mezzi di comunicazione liberi sono un altro importante strumento di salvaguardia, basato sui principi fondamentali della libertà di espressione e dell’uguaglianza di diritto di essere ascoltati. Questi valori sono essenziali per il funzionamento della democrazia e per garantire l’uguaglianza tra tutti. Ma sappiamo bene che, eliminandoli, si apre la strada al totalitarismo e a un sistema basato sulla disuguaglianza.
Ora, le modifiche proposte alla Convenzione internazionale dei diritti dell’uomo sembrano avere un obiettivo esplicito: indebolire e minare proprio quei valori fondamentali che proteggono la democrazia e l’uguaglianza. È fondamentale che teniamo alta la guardia e resistiamo a qualsiasi tentativo di sconvolgere questi principi, poiché sono ciò che ci fa rimanere uniti come società democratica e giusta.

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Sintesi delle clausole significative degli emendamenti al RSI.

Articolo 1 Definizioni

 

Per “raccomandazione permanente” si intende un parere non vincolante emesso dall’OMS per rischi specifici di salute pubblica in corso,
Per “raccomandazione temporanea” si intende un parere non vincolante emesso dall’OMS

 Prima di tutto parliamo parliamo delle “raccomandazioni permanenti” e “raccomandazioni temporanee”. Il fatto che abbiano tolto il termine “non vincolante”è abbastanza significativo, perché  significa che vogliono che gli Stati prendano in considerazione le “raccomandazioni” del  Direttore Generale come se fossero obbligatorie.

Quindi, sostanzialmente, ci stanno dicendo: “Hey, ragazzi, queste raccomandazioni non sono gentili consigli ,  prendeeli sul serio e fateci caso, perché vogliamo che le seguiate”. Questa mossa ci sta portando in una direzione in cui le “raccomandazioni”non sono più semplici suggerimenti, ma qualcosa di più vincolante e obbligatorio.

È come se stessero spingendo a seguire alla lettera tutto ciò che il Direttore Generale dice senza possibilità di scelta. Questo può avere un grande impatto sul modo in cui le decisioni di uno Stato vengono prese e su quanto possa mantenere il suo margine di manovra. È un aspetto su cui riflettere attentamente per come questo possa influenzare la nostra libertà di scelta e azione.

Articolo 2 Campo di applicazione e finalità

Lo scopo e l’ambito dell’ applicazione di questi Regolamenti sono la prevenzione, la protezione, la preparazione, il controllo e una risposta di salute pubblica alla diffusione internazionale di malattie, anche attraverso la preparazione e la resilienza dei sistemi sanitari, in modi che siano commisurati e limitati al rischio per la salute pubblica, a tutti i rischi con un potenziale impatto sulla salute pubblica, e che evitino inutili interferenze con il commercio di traffico internazionale, i mezzi di sussistenza, i diritti umani e l’accesso equo ai prodotti sanitari e alle tecnologie e al know-how in materia di assistenza sanitaria.

Quindi, c’è stata una modifica nella formulazione che è davvero importante da capire. Invece di limitarsi a “rischi per la salute pubblica”, adesso si sta parlando di “tutti i rischi con un potenziale impatto sulla salute pubblica”.
Ovviamente si capisce quanto sia vasto questo termine. Salute pubblica: può includere praticamente qualsiasi cosa, dai virus alle tossine, dai cambiamenti comportamentali umani ai cambiamenti climatici,  magari anche articoli o fonti di informazione che potrebbero influenzare il “nostro benessere”.

Questo significa che l’Organizzazione Mondiale della Sanitàpotrebbe avere giurisdizione su praticamente tutto ciò che riguarda la nostra salute e il nostro benessere, secondo il giudizio del Direttore Generale  o del personale delegato. È come se stessero aprendo la porta per interferire e controllare  tutti gli aspetti della nostra vita sociale.
Questo tipo di potere non è conforme acome dovrenne agire uno Stato.
Ci sono Costituzioni, leggi e controlli che limitano ciò che un governo può fare, ma qui sembra che l’OMS stia ottenendo un’autorità straordinaria senza una supervisione diretta da parte di un parlamento o una giurisdizione legale specifica da seguire.

Adesso, il Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanitàpotrà fare raccomandazioni su praticamente tutto ciò che riguarda la salute, intesa come benessere fisico, mentale e sociale. È come se stessero allargando il loro raggio d’azione. Questo potrebbe avere un impatto significativo sulla nostra vita e sulla nostra libertà, e dobbiamo stare molto attenti a come questa situazione si sta sviluppando.

Articolo 3 Principi

L’attuazione del presente Regolamento dovrà avvenire nel pieno rispetto della dignità, dei diritti umani e delle libertà fondamentali delle persone, sulla base dei principi di equità, inclusività, coerenza e in conformità con le responsabilità comuni ma differenziate degli Stati Parte, tenendo conto del loro sviluppo sociale ed economico.

Questo è  un cambiamento fondamentale nell’approccio ai diritti umani delle Nazioni Unite, incluso quello della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che tutti i Paesi dell’ONU hanno firmato.
Si stanno gettando via i principi di diritti ampi e fondamentali, che erano uguali per tutti, e li stanno rimpiazzando con un’enigmatica formula di “equità, inclusività, coerenza”.

 E Questo apre una serie di domande: chi drcide cosa sia” equit inclusivo e coerente”?  IL Direttore Generale & Compagni

 Non è che questa nuova idea stia dando l’impressione che i diritti umani siano  legati al “sviluppo economico e sociale”?.

Significa, forse , che i diritti delle persone dipendono da quanto sono ricche o povere?

 Non è per caso che si stia creando una specie di gerarchia dello “sviluppo” che definisce i diritti di ciascuno?
Non è stiamo tornando indietro nel tempo, verso una visione feudale o coloniale dei diritti umani, dove alcuni hanno più diritti di altri , dove” Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali di altri.”?

Questo non ricorda un po’ le scuse che venivano usate per giustificare la schiavitù?  Sarebbe   davvero allarmante.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità e laDichiarazione Universale dei Diritti Umani nel dopoguerra avevano cercato di allontanarsi da queste visioni arcaiche e ingiuste, ma sembra che si sta  facendo un passo indietro. Dovremmo davvero riflettere attentamente su questa situazione e capire come queste decisioni potrebbero influenzare i nostri diritti e la nostra libertà. Non possiamo permettere che i diritti umani diventino solo un privilegio per alcuni e una scusa per ingiustizie. Dobbiamo lottare per difendere i principi fondamentali che fanno sì che i diritti umani siano davvero universali ed equi per tutti.

L’attuazione del presente Regolamento sarà guidata dall’obiettivo della sua applicazione universale per la protezione di tutte le popolazioni del mondo dalla diffusione internazionale delle malattie. Nell’applicazione del presente Regolamento, le Parti e l’OMS devono usare precauzioni, in particolare quando si tratta di agenti patogeni sconosciuti.

Sembra incredibile, ma ancora una volta stiamo assistendo all’aggiunta di una clausola che permette all’Organizzazione Mondiale della Sanità di mettere da parte i diritti umani precedentemente sanciti, anche in situazioni in cui le minacce sono solo speculative o addirittura sconosciute.

Questo è un passo molto pericoloso, perché ciò significa che l’OMS può prendere decisioni che possono avere gravi impatti sulla nostra libertà e i nostri diritti, senza nemmeno avere una chiara e concreta base di minaccia. Si tratta di dare a un’organizzazione internazionale un potere enorme e senza precedenti, e il rischio è che questo potere possa essere utilizzato in modo arbitrario e ingiusto.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità dovrebbe essere un’organizzazione che lavora per la salute e il benessere delle persone, ma qui sembra che stia ottenendo un’autorità quasi illimitata, che può influenzare la nostra vita in modi imprevedibili. Ciò solleva domande importanti sulla responsabilità e sulla supervisione di tali decisioni. Chi controllerà l’OMS e garantirà che non vengano prese decisioni che minano i diritti umani?

Dobbiamo essere molto vigili e critici riguardo a queste clausole e assicurarci che i nostri diritti fondamentali vengano sempre rispettati e protetti. Non possiamo permettere che nessuna organizzazione o entità possa sopraffare i diritti umani universali in nome di minacce speculative o sconosciute. Il nostro dovere è difendere la nostra libertà e i nostri diritti contro qualsiasi forma di abuso di potere.

Articolo 4 Autorità competenti

Ciascuno Stato Parte dovrà designare o istituire un’entità con il ruolo di Punto Focale Nazionale per il RSI e le autorità responsabili, nell’ambito della rispettiva giurisdizione, per l’attuazione delle misure sanitarie ai sensi del presente Regolamento. L’OMS fornirà assistenza tecnica e collaborerà con gli Stati Parte nel potenziamento delle capacità dei punti focali e delle autorità nazionali per il RSI su richiesta degli Stati Parte…

Questo inizialmente sembra innocuo, giusto? Ogni Paese è tenuto a designare un’ “autorità responsabile “, il Punto Focale Nazionale con cui l’Organizzazione Mondiale della Sanitàpossa comunicare. Ma se ci soffermiamo su questo punto, diventa evidente che riflette un importante cambiamento nello status delle normative dell’OMS.

Prima, l’Organizzazione Mondiale della Sanità era vista come un organismo che forniva suggerimenti e supporto, ma adesso sembra che stiano cercando di imporre la conformità.
Questo significa che l’OMS vuole che i Paesi si adeguino alle sue richieste e si sottomettano alle sue decisioni.

In altre parole, stanno cercando di assumere un ruolo più potente e autoritario, andando oltre il semplice consigliare e spingendosi verso un approccio più diretto e obbligatorio. Questo può avere implicazioni significative per la sovranità dei Paesi e per la loro libertà di prendere decisioni autonome.

Sarebbe opportuno chiedersi quale sarà il livello di controllo esercitato dall’Organizzazione Mondiale della Sanitàsu queste “autorità responsabili “ e quali misure potrebbero essere adottate per far rispettare la conformità. Questo nuovo approccio potrebbe sollevare preoccupazioni riguardo alla trasparenza, all’accountability e alla rappresentanza democratica.

In ogni caso, dobbiamo essere vigili e critici riguardo a questi cambiamenti, assicurandoci che l’OMS continui a operare in modo responsabile, rispettoso dei diritti umani e delle esigenze dei singoli Paesi. La collaborazione internazionale è importante per affrontare le sfide globali, ma deve essere basata su una cooperazione equa e consensuale, e non su una dominanza unilaterale da parte di un’organizzazione.

 

Articolo 5 Vigilanza

L‘Articolo 5 :Vigilanza è molto lungo e prevede varie modifiche ed emendamenti , ma in sintesi questi emendamenti stanno introducendo o espandendo un meccanismo di revisione periodica, simile a quello dell’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani. Potrebbe sembrare una cosa normale, ma in realtà ha delle implicazioni importanti.

Prima di tutto, questo meccanismo richiederà una notevole quantità di risorse, soprattutto per i Paesi più piccoli. Significa dover affrontare una burocrazia internazionale ampia, con l’Organizzazione Mondiale della Sanità che richiede rapporti dettagliati e inviando valutatori per controllare le cose. Questo può diventare un onere pesante per molti Paesi, sia in termini di tempo che di denaro.

Inoltre, c’è una preoccupazione riguardo alla sovranità in materia di salute. L’OMS non sta valutando l’intero sistema sanitario di un Paese, ma si sta concentrando solo su un aspetto specifico e dettando come vengono spese le risorse per questo aspetto, indipendentemente da altre esigenze sanitarie.

Questo approccio è sbagliato e pericoloso, perché significa che le risorse potrebbero essere assegnate in modo irrazionale, senza prendere in considerazione le reali priorità e necessità di un Paese. Ciò potrebbe portare a una distribuzione inefficace delle risorse e a una mancanza di beneficio complessivo per la salute pubblica.

Dobbiamo essere cauti riguardo a questo tipo di meccanismo e assicurarci che la gestione della salute pubblica rimanga al livello nazionale, dove i Paesi possono prendere decisioni informate e strategiche basate sulle loro specifiche esigenze e condizioni. La collaborazione internazionale è importante, ma deve essere equilibrata con il rispetto della sovranità e l’uso responsabile delle risorse per il bene di tutti.

 

Articolo 10 Verifica

 

  1. Se lo Stato Parte non accetta l’offerta di collaborazione entro 48 ore, L’OMS può, se giustificato dall’entità del rischio per la salute pubblica, dovrà condividere immediatamente con altri Stati Parte le informazioni di cui dispone, incoraggiando al contempo lo Stato Parte ad accettare l’offerta di collaborazione da parte dell’OMS, tenendo conto delle opinioni dello Stato Parte interessato.

Incredibilmente  l’OMS vuole il potere di condividere informazioni su uno Stato con altri Stati, senza bisogno di ottenere il suo consenso. Questa è una mossa molto significativa, e dobbiamo prestare molta attenzione a chi è realmente l’OMS e a chi risponde.

L’OMS sembra avere un’enorme influenza e autorità, ma la realtà è che non è pienamente responsabile al di fuori dell’Assemblea Mondiale della Sanità. Questo significa che possono agire e prendere decisioni senza dover rendere conto a molte altre autorità o organi di controllo.

Questo può essere motivo di preoccupazione, perché se l’OMS ha la possibilità di condividere informazioni su uno Stato con altre nazioni senza il loro consenso, ciò potrebbe avere gravi implicazioni per la privacy e la sicurezza dei dati. Se le informazioni sensibili e delicate di uno Stato vengono divulgate senza alcun controllo o approvazione da parte dello Stato stesso. Ciò potrebbe mettere a rischio la sicurezza nazionale e la sovranità di un Paese.

Dobbiamo affrontare il fatto che l’OMS ha un’enorme influenza sulle questioni di salute globale, ma dobbiamo anche garantire che questa influenza sia equilibrata con un adeguato livello di responsabilità e trasparenza. L’OMS dovrebbe rendere conto delle sue azioni e decisioni a una governance più ampia e democratica, altrimenti potrebbe esserci un potenziale abuso di potere.

Inoltre, è essenziale stabilire chi ha il controllo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e assicurarsi che il suo operato sia guidato dal principio di servire gli interessi della salute pubblica globale in modo responsabile e imparziale. Dobbiamo mantenere un occhio vigile su queste dinamiche e garantire che l’Organizzazione Mondiale della Sanità agisca sempre nell’interesse del bene comune e della cooperazione internazionale.

 

Articolo 11 Informazioni fornite dall’OMSScambio d’ informazioni

Ciò che rende questa disposizione preoccupante è il fatto che l”Organizzazione Mondiale della Sanità può condividere le informazioni ottenute con una vasta gamma di organizzazioni, sia governative che non governative. Prima, poteva condividere solo con organizzazioni intergovernative, ma ora il campo si è allargato alle organizzazioni internazionali e regionali, incluse quelle che non sono direttamente legate ai governi nazionali.

Questo vuol dire che l’OMS può trasmettere le informazioni sugli Stati a “organizzazioni internazionali pertinenti”, e ciò potrebbe includere organizzazioni come CEPI, Gavi, Unitaid e altre. Queste organizzazioni sono rappresentanti di aziende e interessi privati nei loro consigli di amministrazione, e ciò può portare a conflitti di interesse finanziari diretti.

Questo è particolarmente preoccupante, perché quando le informazioni sensibili di uno Stato vengono condivise con tali organizzazioni, ciò può aprire la porta a potenziali abusi e mancanza di trasparenza. Ci sono questioni di responsabilità e controllo riguardo a come queste organizzazioni useranno queste informazioni e quali decisioni prenderanno basandosi su di esse.
Questi emendamenti ampliano notevolmente i criteri che permettono all’Organizzazione Mondiale della Sanità  di diffondere informazioni dagli Stati sovrani. Oltre all’attuale situazione di Emergenza di Sanità Pubblica di Interesse Internazionale, il concetto di “allarme sanitario”viene introdotto come nuovo criterio. Questo termine può essere applicato a quasi tutto, e sembra lasciare ampio spazio all’interpretazione da parte del Direttore Generale dell’OMS o dei suoi subordinati.
In pratica, ciò significherebbe che il personale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità potrebbe decidere di condividere informazioni su uno Stato sovrano non solo quando è coinvolto un’emergenza sanitaria di rilevanza internazionale, ma anche quando ritengono che lo Stato non abbia la “capacità” di gestire un problema. Questo “capacità”non è chiaramente definita, aprendo la strada a una vasta gamma di interpretazioni soggettive.
Inoltre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità potrebbe decidere di condividere informazioni con altri per effettuare valutazioni del rischio “tempestive”, ma ancora una volta i criteri per tali valutazioni non sono specificati. Ciò significa che il personale dell’OMS, che non è eletto e può avere interessi finanziari esterni in conflitto, potrebbe diffondere informazioni provenienti da Stati direttamente rilevanti per tali entità, basandosi sulla propria valutazione del rischio e della risposta, senza chiari criteri definiti.
Questo solleva preoccupazioni riguardo alla trasparenza e all’obiettività delle decisioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità . Dobbiamo essere vigili e critici riguardo a questi cambiamenti e garantire che l’OMS agisca in modo responsabile, rispettoso della sovranità degli Stati e basato su criteri chiari e ben definiti. La salute pubblica globale è una questione di grande importanza, e deve essere gestita con integrità, imparzialità e trasparenza, al fine di proteggere gli interessi di tutti i Paesi e delle loro popolazion

Dobbiamo garantire che l’ Organizzazione Mondiale della Sanità agisca in modo etico e responsabile nella condivisione delle informazioni, assicurandosi che non ci siano conflitti di interesse finanziari e che le informazioni siano utilizzate solo per il bene comune e l’interesse pubblico. La condivisione delle informazioni deve avvenire in modo responsabile e all’interno di un quadro di governance adeguato, per evitare abusi e proteggere la sovranità degli Stati. La nostra vigilanza è essenziale per assicurarci che la salute pubblica globale sia gestita con integrità e equità.

 

Articolo 12 Determinazione di un’emergenza di sanità pubblica di portata internazionale, di un’emergenza di sanità pubblica di portata regionale o di un’allerta sanitaria intermedia

Se il Direttore Generale ritiene, sulla base di una valutazione ai sensi del presente Regolamento, che si stia verificando un’emergenza sanitaria pubblica potenziale o effettiva di rilevanza internazionale, il Direttore generale dovrà notificarlo a tutti gli Stati Parte e cercherà di consultarsi con lo Stato Parte nel cui territorio si è verificato l’evento in merito a questa valutazione preliminare e potrà, in conformità con la procedura di cui all’articolo 49, chiedere il parere del Comitato istituito ai sensi dell’articolo 48 (di seguito il “Comitato di emergenza”) .

Se il Direttore generale stabilisce che l’evento costituisce un’emergenza di salute pubblica di rilevanza internazionale, e lo Stato parte è d’accordo su questa determinazione, il Direttore generale lo dovrà notificare a tutti gli Stati Parte, secondo la procedura di cui all’articolo 49, e raccogliere il parere del Comitato istituito ai sensi dell’articolo 48 (di seguito “Comitato di emergenza”) sulle opportune raccomandazioni temporanee.

Questo articolo rappresenta un cambiamento significativo nel potere dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità e nella sua capacità di agire autonomamente, senza il consenso o l’accordo degli Stati sovrani. La soglia per la dichiarazione di emergenza è notevolmente ridotta, poiché ora potrebbe bastare la preoccupazione di un potenziale focolaio per scatenare una risposta dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità .

Ciò significa che la Direttore Generale dell’OMS può dichiarare un’Emergenza di Sanità Pubblica di Interesse Internazionale (PHEIC) anche contro la volontà e le istruzioni degli Stati. L’OMS diventa così la parte dominante, non più solo un servitore o un consulente per gli Stati sovrani.

La revisione del comitato di emergenza, che in passato era considerata obbligatoria, ora è facoltativa  a  discrezione  del Direttore Generale .

Questo dà alla Direttore Generale un potere enorme e quasi illimitato nel determinare quando dichiarare un PHEIC. Questa decisione può avere conseguenze profonde e ampie, che vanno oltre l’aspetto sanitario e coinvolgono anche questioni sociali ed economiche. Inoltre, il Direttore Generale ha il potere di abrogare le norme fondamentali sui diritti umani, un’azione estremamente preoccupante che mette a rischio le libertà individuali e la dignità umana.

Questo cambiamento di potere e autorità dell’OMS solleva serie preoccupazioni riguardo alla trasparenza, all’imparzialità e alla responsabilità della sua azione.

Dobbiamo essere critici riguardo a queste modifiche e assicurarci che l’Organizzazione Mondiale della Sanità agisca sempre nell’interesse del bene comune e del rispetto dei diritti umani. La gestione della salute pubblica globale deve essere bilanciata e basata su procedure chiare e ben definite, in modo da garantire che le decisioni che riguardano intere nazioni e popolazioni siano prese con integrità e imparzialità.

 

  1. Se, in seguito alla consultazione di cui al paragrafo 2, il Direttore generale e lo Stato Parte sul cui territorio si verifica l’evento non raggiungono un consenso entro 48 ore sul fatto che l’evento costituisca o meno un’emergenza di salute pubblica di portata internazionale, si procederà a una determinazione in conformità alla procedura di cui all’articolo 49.

 Questo elimina l’obbligo per il Direttore Generale di chiedere l’accordo dello Stato prima di agire.

Nuovo 7. Un Direttore regionale può stabilire che un evento costituisce un’emergenza di salute pubblica di interesse regionale e fornire le relative indicazioni agli Stati Parte della regione prima o dopo la notifica di un evento che può costituire un’emergenza di salute pubblica di interesse internazionale al Direttore generale, che dovrà informare tutti gli Stati Parte.

Ai direttori regionali sembrano essere concessi poteri simili, anche se non sono chiare tutte le implicazioni.

Nuovo 7. In caso di coinvolgimento di attori non statali nella risposta sanitaria dell’OMS a situazioni di PHEIC, l’OMS dovrà attenersi alle disposizioni del Framework for Engagement of Non-State Actors (FENSA). Qualsiasi deroga alle disposizioni del FENSA deve essere coerente con il paragrafo 73 del FENSA.

Il Framework for Engagement of Non-State Actors (FENSA) dell’OMS è stato istituito per regolamentare le interazioni tra l’OMS e attori non statali, come organizzazioni non governative e il settore privato, al fine di garantire la trasparenza e l’efficacia delle operazioni dell’OMS.

Tuttavia, ciò che preoccupa è che il FENSA consente alla Direttore Generale dell’OMS di “esercitare una certa flessibilità nell’applicazione delle procedure del FENSA” durante un’emergenza sanitaria. Questa flessibilità, nel contesto dell’emendamento al RSI che allarga la definizione di emergenza, potrebbe significare che il Direttore General abbia maggiore libertà di azione e meno restrizioni riguardo alle interazioni con attori non statali, anche senza il consenso o l’accordo degli Stati coinvolti.

Questo solleva preoccupazioni riguardo alla trasparenza e all’accountability delle azioni dell’OMS durante un’emergenza sanitaria. Potrebbe essere interpretato come un potere discrezionale senza adeguati controlli o supervisione. Ciò può aumentare il rischio di conflitti di interesse o influenze indesiderate da parte di attori non statali che possono avere interessi finanziari o politici che vanno contro l’interesse pubblico e la salute globale.

Questo ampliamento della flessibilità del FENSA durante un’emergenza sanitaria potrebbe portare a una maggiore opacità nelle operazioni dell’OMS e sollevare dubbi riguardo alla sua capacità di agire in modo imparziale e nel migliore interesse della salute pubblica. Dobbiamo essere vigili e garantire che vi sia una chiara responsabilità e trasparenza riguardo alle interazioni dell’OMS con attori non statali, specialmente durante situazioni di crisi. La salute globale è una questione di grande importanza e deve essere gestita con integrità e responsabilità, per proteggere la sicurezza e il benessere di tutti.

 

Articolo 13 Risposta di sanità pubblica

Lo Stato Parte dovrà accettare o rifiutare tale offerta di assistenza entro 48 ore e, in caso di rifiuto di tale offerta, dovrà fornire all’OMS le motivazioni del rifiuto, che l’OMS dovrà condividere con gli altri Stati Parte. Lo Stato Parte dovrà accettare o rifiutare tale offerta di assistenza entro 48 ore e, in caso di rifiuto di tale offerta, dovrà fornire all’OMS le motivazioni del rifiuto, che l’OMS condividerà con gli altri Stati Parte. L’OMS condividerà anche ogni richiesta di assistenza dello Stato parte colpito che non ha potuto essere soddisfatta dall’OMS.

Esattamente, con questo emendamento, l’OMS acquisisce una posizione di partner dominante, dove lo Stato è costretto a conformarsi alle sue direttive o deve fornire scuse valide per non accettarle. Questo amplia notevolmente il potere e l’autorità dell’OMS a spese della sovranità degli Stati membri.

  1. Se l’OMS, in consultazione con gli Stati Parte interessati come previsto dall’articolo 12, stabilisce che si sta verificando un’emergenza di salute pubblica di portata internazionale,potràdovrà offrire, oltre al sostegno indicato al paragrafo 3 del presente articolo, ulteriore assistenza allo Stato Parte, compresa una valutazione della gravità del rischio internazionale e dell’adeguatezza delle misure di controllo. Tale collaborazione può includere l’offerta di mobilitare l’assistenza internazionale al fine di sostenere le autorità nazionali nella conduzione e nel coordinamento delle valutazioni in loco. Su richiesta dello Stato Parte, l’OMS fornirà informazioni a sostegno di tale offerta. Lo Stato Parte dovrà accettare o rifiutare tale offerta di assistenza entro 48 ore e, in caso di rifiuto di tale offerta, dovrà fornire all’OMS le motivazioni del rifiuto, che l’OMS dovrà condividere con gli altri Stati Parte. Per quanto riguarda le valutazioni in loco, in conformità con la propria legislazione nazionale, uno Stato Parte dovrà compiere sforzi ragionevoli per facilitare l’accesso a breve termine ai siti pertinenti; in caso di rifiuto, dovrà fornire la motivazione del rifiuto di accesso.

Esatto! La modifica del termine “potrà” in “dovrà” fa una grande differenza. Ora l’OMS può richiedere agli Stati di fornire risorse su richiesta durante un’emergenza sanitaria (come un’epidemia di vaiolo delle scimmie o qualsiasi evento che il Direttore Generale  pensi possa essere una minaccia potenziale).
Questo apre la strada a un’ulteriore espansione del potere dell’OMS.

In sostanza, l’OMS ha ora la capacità di ordinare agli Stati di fornire risorse, e in seguito, anche know-how e proprietà intellettuale, in base alle richieste del Direttore Generale.
Questo è un tema preoccupante, perché significa che l’OMS può chiedere agli Stati di mettere a disposizione i loro beni e conoscenze senza il loro consenso.

Questo potrebbe comportare una riduzione della sovranità degli Stati membri, poiché l’OMS può effettivamente obbligarli a condividere le loro risorse e informazioni con altri Paesi o entità, senza alcuna considerazione per le loro esigenze o preoccupazioni.

Inoltre, questo potrebbe avere implicazioni per i diritti di proprietà intellettuale e la protezione delle conoscenze e delle tecnologie sviluppate all’interno di uno Stato. L’OMS potrebbe richiedere la cessione di know-how e proprietà intellettuale a altri attori, senza il consenso o il controllo dello Stato originario.

Tutto ciò solleva preoccupazioni riguardo alla sovranità e all’autonomia degli Stati membri, e pone domande riguardo alla giustizia e all’equità nelle decisioni dell’OMS. Dobbiamo essere vigili e critici riguardo a queste modifiche, e assicurarci che l’OMS continui a rispettare i diritti e le prerogative degli Stati membri, senza esercitare un potere eccessivo e invadente.

NUOVO Articolo 13 Una risposta internazionale di sanità pubblica condotta dall’OMS

Gli Stati Parte riconoscono l’OMS quale guida e autorità di coordinamento della risposta sanitaria pubblica internazionale durante la PHEIC e si impegnano a seguire le raccomandazioni dell’OMS nella loro risposta sanitaria pubblica internazionale.

 

Gli Stati sono obbligati a seguire le raccomandazioni dell’OMS durante un’emergenza sanitaria, ma il problema è che queste raccomandazioni sono fatte da un singolo individuo, il Direttore Generale, il cui potere e influenza possono essere influenzati da interessi privati e aziendali. Chi decide cosa è una vera emergenz è la discrezione del Direttore Generale e i criteri sono così vaghi che possono essere interpretati in vari modi. Ecco il punto critico:

Questo fa sì che l’OMS si trovi ora al centro della scena, mentre gli Stati sembrano avere meno voce in capitolo. La loro sovranità viene messa in secondo piano, perché ora devono seguire ciò che dice l’OMS, indipendentemente da come questa decisione possa impattare la loro nazione.

Il ruolo dell’OMS si è capovolto rispetto agli Stati. E questa nuova regola sembra essere un modo per togliere potere agli Stati e dare più controllo all’OMS.

 Questo nuovo articolo sta davvero cambiando le carte in tavola nell’ambito della salute pubblica a livello internazionale. Ora l’OMS ha il ruolo principale, mentre la sovranità nazionale sembra essere messa in secondo piano.

Su richiesta dell’OMS, gli Stati Parte con capacità di produzione intraprenderanno misure per aumentare la produzione di prodotti sanitari, anche attraverso la diversificazione della produzione, il trasferimento di tecnologia e il rafforzamento delle capacità, specialmente nei paesi in via di sviluppo.

L’OMS ha il potere di chiedere ai paesi di aumentare la produzione di specifici prodotti, interferendo così con i mercati e il commercio, a discrezione del Direttore Generale . In altre parole, il Direttore Generale può ordinare ai paesi di incrementare la produzione di certi beni, influenzando così le dinamiche commerciali in modo diretto e arbitrario.

Nuovo articolo 13A: Accesso a Prodotti Sanitari, Tecnologie e Know-How per la Risposta della Sanità Pubblica

 

  1. Gli Stati Parte coopereranno tra loro e con l’OMS per conformarsi a tali raccomandazioni ai sensi del paragrafo 1 e adotteranno misure per garantire la disponibilità tempestiva e l’accessibilità economica dei prodotti sanitari richiesti come diagnostici, terapeutici, vaccini e altri dispositivi medici necessari per la risposta efficace a un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale

L’OMS decide come affrontare le situazioni all’interno dei confini degli Stati e chiede agli stessi Stati di fornire assistenza ad altri paesi su richiesta dell’OMS. In sostanza, l’OMS stabilisce le regole e gli Stati devono seguire le sue direttive, inclusa l’assistenza a altri paesi, se richiesto dall’OMS

Gli Stati Parte prevedono, nelle loro leggi sulla proprietà intellettuale e relative leggi e regolamenti, esenzioni e limitazioni ai diritti esclusivi dei titolari della proprietà intellettuale per facilitare la fabbricazione, l’esportazione e l’importazione dei prodotti sanitari richiesti, compresi i loro materiali e componenti

Gli Stati saranno  obbligati a cambiare le loro leggi sulla proprietà intellettuale  per permettere la condivisione della proprietà intellettuale in base alla decisione del Direttore Generale durante un PHEIC, a sua discrezione, e con chiunque egli scelga. Questo è qualcosa di difficile da immaginare per uno Stato sano, ma sembra essere un requisito essenziale qui.

  1. Gli Stati Parte adotteranno misure per garantire che le attività degli attori non statali, in particolare i produttori e coloro che rivendicano i relativi diritti di proprietà intellettuale, non siano in conflitto con il diritto al più alto standard di salute possibile e con il presente Regolamento, e siano conformi con le misure adottate dall’OMS e dagli Stati parte ai sensi di questa disposizione, che comprende:

  2. a) conformarsi alle misure raccomandate dall’OMS, incluso il meccanismo di assegnazione stabilito ai sensi del paragrafo 1.

  3. b) donare una certa percentuale della loro produzione su richiesta dell’OMS.

  4. c) pubblicare in modo trasparente la politica dei prezzi.

  5. d) condividere le tecnologie, il know-how per la diversificazione della produzione.

  6. e) depositare linee cellulari o condividere altri dettagli richiesti dai depositi dell’OMS o dalla banca dati istituita ai sensi del paragrafo 5.

  7. f) presentare dossier normativi riguardanti la sicurezza e l’efficacia, nonché i processi di fabbricazione e di controllo della qualità, quando richiesto dagli Stati Parte o dall’OMS.

Questo significa che l’OMS ha il potere di richiedere praticamente a qualsiasi Stato di rilasciare i diritti esclusivi sulla proprietà intellettuale dei suoi prodotti legati alla salute

Questa è davvero una lista sorprendente. Il Direttore Generale dell’OMS, basandosi sui suoi criteri, può dichiarare un evento e poi chiedere a uno Stato di fornire risorse, rinunciare ai diritti esclusivi sulla proprietà intellettuale dei suoi cittadini e condividere informazioni per consentire ad altri Stati di produrre i prodotti dei loro cittadini in diretta competizione. Inoltre, l’OMS può richiedere agli Stati di donare prodotti all’OMS o ad altri Stati su richiesta del DG.

Per capire fino a che punto vanno i diritti di proprietà intellettuale da cedere al DG, le definizioni nell’articolo 1 dove  si parla di   “tecnologie e know-how sanitari” riferiti a un insieme organizzato o combinazione di conoscenze, competenze, prodotti sanitari, procedure, banche dati e sistemi sviluppati per affrontare problemi di salute e migliorare la qualità della vita. Questo può includere aspetti come lo sviluppo o la produzione di prodotti sanitari, la loro combinazione, applicazione o utilizzo.

Articolo 18 Raccomandazioni relative a persone, bagagli, merci, container, mezzi di trasporto, merci e pacchi postali

  1. Le raccomandazioni emesse dall’OMS agli Stati Parte in merito alle persone possono includere i seguenti consigli:
  • non sono consigliate misure sanitarie specifiche;

  • recensire la cronologia dei viaggi nelle aree colpite;

  • esaminare l’attestazione della visita medica e delle eventuali analisi di laboratorio;

  • richiedere visite mediche;

  • recensire la prova della vaccinazione o altra profilassi;

  • richiedere la vaccinazione o altra profilassi;

  • porre le persone sospette sotto osservazione sanitaria pubblica;

  • attuare la quarantena o altre misure sanitarie per le persone sospette;

  • attuare l’isolamento e il trattamento, ove necessario, delle persone colpite;

  • implementare il tracciamento dei contatti di persone sospette o interessate;

  • rifiutare l’ingresso di persone sospette o interessate;

  • rifiutare l’ingresso di persone non colpite nelle aree colpite;

  • implementare il controllo delle uscite e/o le restrizioni sulle persone provenienti dalle aree interessate.

Questo esisteva già, ma il nuovo articolo (13A) richiede agli Stati di attenersi alle indicazioni dell’OMS, il che potrebbe dare all’OMS il potere di ordinare agli Stati di prendere misure drastiche come la detenzione dei propri cittadini, l’obbligo di somministrare vaccinazioni, richiedere informazioni sullo stato di salute, effettuare esami medici, isolare le persone e imporre restrizioni di viaggio. Questo potrebbe avvenire basandosi unicamente sulla decisione del Direttore Generale che potrebbe essere influenzato da entità private o Stati non democratici.

  • garantire meccanismi per elaborare e applicare una dichiarazione sanitaria del viaggiatore in caso di PHEIC per fornire migliori informazioni sull’itinerario di viaggio, sui possibili sintomi che potrebbero manifestarsi o su eventuali misure di prevenzione che sono state rispettate come la facilitazione della tracciatura dei contatti, se necessario.

 

In questo articolo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha il potere di richiedere la divulgazione di informazioni di viaggio private, inclusi dettagli sull’itinerario, e può anche richiedere la presentazione di documenti medici relativi al viaggio. Questo può comportare la divulgazione di informazioni mediche private all’Organizzazione Mondiale della Sanità .

 

Articolo 23 Misure sanitarie all’arrivo e alla partenza

Nuovo 6. I documenti contenenti informazioni sulla destinazione del viaggiatore (di seguito Modulo per la localizzazione dei passeggeri, PLF) dovrebbero essere preferibilmente prodotti in formato digitale, o in formato cartaceo come ultima opzione. Tali informazioni non dovrebbero duplicare le informazioni già presentate dal viaggiatore in relazione allo stesso viaggio, a condizione che l’autorità competente possa accedervi ai fini del tracciamento dei contatti. L’Assemblea sanitaria può adottare, in cooperazione con l’ICAO e altre organizzazioni pertinenti, i requisiti che i documenti in formato digitale o cartaceo devono soddisfare per quanto riguarda l’interoperabilità delle piattaforme informatiche, i requisiti tecnici dei documenti sanitari, nonché quali garanzie per ridurre il rischio di abusi e falsificazioni e per garantire la protezione e la sicurezza dei dati personali contenuti in tali documenti. I documenti che soddisfano tali requisiti saranno riconosciuti e accettati da tutte le Parti. Le specifiche e i requisiti per i PLF in formato digitale o cartaceo tengono conto dei sistemi esistenti ampiamente utilizzati stabiliti a livello regionale o internazionale per l’emissione e la verifica dei documenti. Le Parti che sono paesi a basso e medio reddito riceveranno assistenza in conformità con l’articolo 44 per l’attuazione di questa disposizione.

Questo Testo è chiaramente finalizzato ai futuri requisiti del passaporto di viaggio.

 

Articolo 35 Regola generale

 

I documenti sanitari possono essere prodotti in formato digitale o cartaceo, previa approvazione da parte dell’Assemblea sanitaria dei requisiti che i documenti in formato digitale devono soddisfare in materia di interoperabilità delle piattaforme informatiche, requisiti tecnici dei documenti sanitari, nonché presidi per ridurre il rischio di abusi e falsificazioni e per garantire la protezione e la sicurezza dei dati personali contenuti nei documenti sanitari. I documenti sanitari che soddisfano le condizioni approvate dall’Assemblea sanitaria saranno riconosciuti e accettati da tutte le Parti. Le specifiche dei requisiti per i certificati in forma digitale devono tenere conto dei sistemi esistenti ampiamente utilizzati stabiliti a livello internazionale per l’emissione e la verifica dei certificati digitali. Le Parti che sono paesi a basso e medio reddito riceveranno assistenza in conformità con l’articolo 44 per l’attuazione di questa disposizione.
 
 
 
Emendamenti al RIS 2005 del Organizzazione Mondiale della Sanità: Analisi e Riflessioni
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