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IL PIANO D’AZIONE #3 - fernandagrossi.altervista.org
fernandagrossi come sopravvivere monitor

IL PIANO D’AZIONE #3

Immagine Corporea IL PIANO D'AZIONE

IL PIANO D’AZIONE

 Fare un bilanciamento con Psych-kè come comprarsi un’auto nuova, salire in auto e andare in qualche posto è il piano d’azione.

Se facciamo un bilanciamento per trovare un nuovo lavoro, difficilmente lo troveremo se non spediamo il IL PIANO D'AZIONEnostro curriculum alle aziende e non ci presentiamo ai colloqui di lavoro; questo vale per tutte le situazioni della vita del resto intraprendere un’azione senza credenze supportate dal subconsciopuò essere frustrante e deludente e costringerci ad abbandonare i nostri obbiettivi

Quindi per riassumere bisogna

Definire il problema

Focalizzare l’obiettivo

Usare la mente conscia subconscia e super consciaper trasformare le credenze che ci ostacolano 

Fare un’azione per vedere il cambiamento

Il successo è dato dal cambiamento delle credenze limitanti che ostacolano il nostro potenziale e da un’azione

  Questo cambia la nostra vita e libera il nostro potenziale

“Ogni essere umano, nel corso della propria esistenza, può adottare due atteggiamenti: costruire o piantare.

I costruttori possono passare anni impegnati nel loro compito, ma presto o tardi concludono quello che stavano facendo. Allora si fermano, e restano lì, limitati dalle loro stesse pareti. Quando la costruzione è finita, la vita perde di significato.

Quelli che piantano soffrono con le tempeste e le stagioni, raramente riposano. Ma, al contrario di un edificio, il giardino non cessa mai di crescere. Esso richiede l’attenzione del giardiniere ma, allo stesso tempo, gli permette di vivere come in una grande avventura“.

– Paulo Coelho –

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Bene e ora non dimenticare

F.G.C  Fai Girare la Conoscenza …Ora!

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Devo essere felice o morire, perché la mia condizione terrena è piena di una tristezza insostenibile e io do la colpa a Dio anziché a me stesso.

Voglio essere considerato un poeta jazz che suona un lungo blues in una jam session d’una domenica pomeriggio.

Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati. Dove andiamo? Non lo so, ma dobbiamo andare.

Quella strada del passato si srotolava confusamente di fianco a noi come se la tazza della vita si fosse rovesciata e ogni cosa fosse impazzita.

Da vecchio
Quando comincerò a invecchiare
E forse sentirò .il braccio sinistro
intorpidirsi
E il cervello resistita speranza,
Siederò addormentato
L’energia soffocata esaurita
nel mio occhio
E l’amore fuggito da me
Quando la peggior notizia
Mi fu portata
Ed esultai di essere solo
Di ormai essere morto
Ho avuto la visione del
santo
Misconosciuto & troppo stanco
per spiegare il perché
E di dolci intenzioni
un altro giorno-
Persino Stanley Gould
andrà in cielo.

I sorrisi
I sorrisi scostano la pelle delle guance
Da perle d’osso
E mostrano a chi guarda
Tremolare la crema
In occhi di pietra.

Speranze
La poesia non lo sa:
Il condizionatore
Disusato d’inverno
È come le mie speranze
Un po’ dentro, un po’ fuori,
Verdi su ruota bianca,
Buone solo a gettare
Un’ombra lunga
Nella livida luce della strada

Come meditare
– luci spente –
autunno, mani strette, in istantanea
estasi come una pera di eroina o morfina.
la ghiandola nel mio cervello secernente
il buon fluido felice (Fluido Santo) allorché
mi ah-bbasso e tengo ogni parte del corpo
giù in trance da puntomorto – Sanando
ogni mio male – tutto cancellando – neppure
resta il brandello di uno «spero-che-tu» o una
Bolla di Pazzia, ma la mente
libera, serena, spensierata. “Quando arriva
un pensiero spuntando da lontano con la sua
esibita figura d’immagine, lo freghi,
lo sfreghi via, lo smonti e si fa
smunto, e il pensiero non viene  e
con gioia comprendi per la prima volta
«Pensare è proprio come non pensare –
Perciò non devo pensare
mai più»

Solitudine messicana
E sono uno straniero infelice
contento di scappare per le strade del Messico
I miei amici sono morti su di me, le mie
amanti svanite, le puttane bandite,
il mio letto sbattuto e sollevato dal
terremoto – e niente erbasanta
per uno sballo a lume di candela
e sognare – solo spurghi d’autobus,
ventate polverose, e cameriere che mi sbirciano
da un buco nella porta
segretamente attizzate alla vista
degli onanisti fottenti cuscini –
Io sono la Gargolla
di Nostra Signora
che sogna nello spazio
sogni di grigia nebbia –
Il mio volto è puntato verso Napoleone
– io non ho forma –
La mia agenda è piena di DEFUNTO
non ho valore nel vuoto,
in patria senza onore, –
Il mio unico amico è un vecchio pederasta
senza macchina per scrivere
Chi, se è mio amico,
lo beccherò nel culo.
Mi resta ancora un pò di maionese,
tutta un’inutile bottiglia d’olio,
contadini mi lavano il lucernaio,
un matto si schiarisce la voce
nel bagno a fianco
cento volte al giorno
condividendo il soffitto con me –
Se mi ubriaco mi viene sete
 se cammino il piede mi cede
 se sorrido la mia maschera è una farsa
 se piango non sono che un bambino –
 se mi ricordo sono bugiardo
 se scrivo la scrittura è passata –
 se muoio il morire è finito –
 se vivo è appena cominciato –
 se aspetto l’attesa è più lunga
 se vado l’andare è andato –
se dormo la beatitudine è pesa –
mi pesa sulle palpebre –
se vado a un cinema da poco prezzo
mi assalgono  le cimici –
I costosi non me li posso permettere
 se non faccio niente
niente fa
 Jack Kerouac
IL PIANO D’AZIONE #3
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