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La biomeccanica del cammino#1 - fernandagrossi.altervista.org
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La biomeccanica del cammino#1

Negli ultimi decenni, l’evoluzione della scienza del cammino ha prodotto una serie di termini e concetti relativi alle  osservazioni della camminata umana.
La terminologia che descrive la camminata umana  è iniziata con frasi descrittive ottenute dall’osservazione e dall’analisi cinematica di soggetti normali. I contributi separati di Saunders e al. (3), Perry (4), Sutherland (5,6) e altri studiosi hanno aumentato la comprensione della scienza del cammino e la sua terminologia.
 Gli studi di Jacquelin Perry, soprattutto, sono sfociati in termini descrittivi per le fasi  e le funzioni della biomeccanica  del cammino(7).
Queste fasi e funzioni hanno ricevuto ampia accettazione da parte degli  studiosi, quindi seguendo la classificazione internazionale possiamo denominare ogni fase del camino umano.

(Gait cycle ) il ciclo del passo


Nel cammino le gambe ripetono una sequenza di movimenti che portano avanti il corpo, mantenendo un assetto stabile. Ogni sequenza si sviluppa in una serie d’interazioni tra i vari segmenti delle gambe e la massa totale del corpo.

cammino

Per comprendere la complessità degli eventi che intercorrono tra un passo e l’altro, bisogna considerare diversi aspetti.
Ci sono tre approcci di base:

  • Suddividere il ciclo del passo secondo le variazioni del contatto reciproco dei due piedi col suolo. 
  • Misurare il tempo e la lunghezza del passo
  •  Indagare sul significato funzionale delle fasi del cammino.
  •  

Variazioni del contatto reciproco dei due piedi col suolo.


Durante il cammino, una gamba serve  come supporto mentre l’altra avanza in un nuovo sito di supporto, poi le gambe invertono i ruoli e la gamba che era stabile diventa mobile, mentre la gamba mobile diventa stabile.
Una singola sequenza per un arto è chiamato ciclo del passo(gait cycle).
Il momento del contatto col suolo è facilmente osservabile, quindi,  questo evento è stato scelto come inizio del ciclo del passo.
Normalmente le persone iniziano il contatto con il suolo appoggiando il tallone (heel strike, colpo di tacco) ma non tutti hanno questa capacità.

Divisione del ciclo

Ogni ciclo del passo è diviso in due periodi; la fase d’appoggio (stance) e la fase d’oscillazione(swing).
 Ogni ciclo inizia e termina con entrambe i piedi a contatto con il terreno, mentre a metà ciclo solo un piede tocca il terreno e l’altro  è  sempre sul suolo.
 Possiamo, quindi, dividere il ciclo del passo  in tre intervalli.
 

Fase iniziale di doppio appoggio o carico: quando entrambe i piedi sono al suolo, il  carico del peso del corpo è equamente diviso sui piedi, anche se non  avviene per la maggior parte  di questa fase.
   

Supporto(Carico) su una sola gamba; inizia quando il piede opposto è sollevato per oscillare. Durante questa fase l’intero peso del corpo è tenuto su una sola gamba. La durata di questa singola fase è il miglior indice della capacità di carico degli arti.
   

Fase terminale di doppio appoggio: inizia con il contatto al suolo della gamba controlaterale a continua fino  a che la gamba iniziale è sollevata per oscillare (toe-off alluce giù).In questa fase la distribuzione del carico è molto asimmetrica….

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Una buona postura è quella a partire dalla quale è possibile muoversi in qual- siasi direzione. Se cammino in questo modo [Moshe dimostra], pensereste che io abbia un’ ernia 9 • È una cattiva postura perché solo se smetto di camminare in questo modo posso camminare in avanti. Per poter camminare in avanti bisogna che io sposti il peso su questa gamba, oppure su quest’altra, altrimenti non posso solle~ vare una delle due gambe. Per cui, stare in piedi tutto il tempo in questo modo, su entrambe le gambe, è una cattiva postura ai fini del movimento. Molti invece pen- sano che sia una postura molto buona per combattere. I lottatori assumeranno questa postura all’inizio, in quanto sanno che non ci sarà nessuno che li attaccherà da dietro; hanno bisogno di andare solo in avanti. Ma se qualcuno venisse attaccato dai due lati e da dietro, sarebbe morto ancor prima di cominciare. Dunque, ritorniamo al- i’ idea che sia possibile per noi intraprendere qualsiasi movimento in sei diverse di- rezioni – in alto o in basso, a destra o a sinistra, in avanti o indietro – senza un qualche movimento preliminare.
Potete vedere che emerge una maniera particolare di considerare le cose quando improvvisamente incominciate a rendervi conto che vi è un modo di agire che vi fa sentire di crescere nel proprio modo personale, per il semplice fatto di apprezzare cos’è il movimento, qual è il suo significato, come si è sviluppato nella specie umana. Questo è ciò che abbiamo imparato stamattina: a fare un movimento in cui vi era solo un movimento: su e giù. Scoprirete adesso qualcosa di straordinario.
 Moshe Feldenkrais
La biomeccanica del cammino#1
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