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Il Metodo Feldenkrais la verifica#2 - fernandagrossi.altervista.org
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Il Metodo Feldenkrais la verifica#2

Moshe Feldenkrais

Il Metodo Feldenkrais la verifica
Eccomi qua a parlarvi di nuovo del metodo di pensiero di Moshe Feldenkrais.
 Nelle puntate precedenti che potete trovare nei link qui sotto abbiamo spiegato che Feldenkrais si poneva come osservatore esterno per capire cosa non andava e introducendo delle categorie.

Feldenkrais e il suo pensiero

Feldenkrais e il suo pensiero

 A questo punto Moshe Feldenkrais, però, non era pronto per formulare una teoria e un’ipotesi di lavoro. A questo punto iniziava a farsi delle domande

 Nel caso di Nora il suo problema era la lettura e la scrittura.

Nora si sentiva molto sciocca di fronte alle sue incapacità, ma per il resto si sentiva normale. Feldenkrais capisce che il problema vero è capire a che età Nora era regredita e comprendere più profondamente i meccanismi della scrittura e della lettura.
Quindi comincia farsi delle domande e cerca di indovinare,

“…La lettura e la scrittura potevano essere localizzate nei due emisferi cerebrali o in uno solo? Ç nel secondo caso caso erano situate allo stesso modo del linguaggio, cioè per i destrimani nell’emisfero sinistro? Oppure esano situate nell’emisfero opposto a quello dell’area linguistica? …”

Queste domande possono sembrarci ingenue ma il libro è stato pubblicato nel 1995 e da allora ad oggi la ricerca ha fatto molta strada pe cui sappiamo che per queste funzioni entrano in ballo dei circuiti neuronali che coinvolgono varie aree del cervello.

 Ma la questione fondamentale non è questa ma l’ultima domanda che Moshe Feldenkrais si pone

“… Come si costruisce una teoria operativa?”

Semplicemente concentrando la propria attenzione sulla funzione che si sta esaminando.

 Naturalmente c’è un momento di verifica che consiste nel fare ricerche

Dopo aver dibattuto tra me e me sull’area dove una determinata funzione dovrebbe ragionevolmente trovarsi verifico sempre le mie conclusioni con gli scritti di un professionista affidabile,…”

Ovviamente tutto viene verificato in integrazione funzionale con la pratica del tocco, quindi toccando e muovendo il corpo.
 Una cosa.  certamente notevole, è che tutto il processo è stato progettato per individuare quello che non si sa.
La cosa che sarebbe imbarazzante o minacciosa per molti ricercatori e professionisti.
Generalmente nella ricerca le osservazioni vengono valutate sulla base di come si adattano ad una teoria, qui al contrario si ricerca come la teoria si adatta alle osservazioni.
 La capacità, di cercare quello che non si conosce. invece di applicare semplicemente ciò che si sa, è un elemento molto importante che ha reso Feldenkrais un innovatore e gli ha consentito di avere successo in casi difficili. 

Mentre parla di sé stesso, Moshe Feldenkrais continua a puntualizzare:

“Questa modalità di pensiero è spesso efficace in situazioni in cui specialisti con una conoscenza maggiore della mia hanno fallito. Nessuno è abbastanza onnisciente da pensare meccanicamente. Inizio ogni caso come se lo fosse il mio primo, e mi pongo più domande di quante nessuno dei miei assistenti o critici ne abbia mai fatto… “

Ciò che Feldenkrais sta dicendo qui è che la modalità, il processo di raccolta, l’organizzazione e la valutazione delle informazioni è più importante della conoscenza specifica che funge da contenuto.
Iniziando ogni caso come se fosse il suo primo, Feldenkrais è più consapevole, più creativo, ha più contatto con il paziente e non cade preda di presupposizioni limitanti che potrebbero alla fine non essere valide.

Ricapitolando possiamo affermare, quindi, che la strategia di risoluzione dei problemi di Moshe Feldenkrais è composta da un ciclo di feedback che ha la seguente struttura rappresentativa:

  • Le informazioni sono accessibili attraverso la formazione di un’immagine che considera tre elementi fondamentali: il sistema nervoso, il sistema corporeo e l’ambiente

     Metodo Feldenkrais
    Moshe Feldenkraia

  • Lo scopo dell’immagine è identificare lacune e difficoltà nelle connessioni e trasformazioni dell’informazione tra i tre elementi interdipendenti del quadro di lavoro. 
  • Le difficoltà sonoorganizzate e classificate in una delle sei possibili categorie: 1) una diffusione, 2) smorzamento, 3) deviazione, 4) perdita di spinta, 5) interruzione di continuità, 6) impossibilità di uno di 
  • Nuove informazioni sono raccolte, in genere in forma verbale che porta a una teoria peraggirare la difficoltà.Questa teoria è rappresentata come un cambiamento nella dinamica del “quadro di lavoro”
  • La validità della teoria viene quindi valutata sulla base di osservazioni esterne fatteattraverso le mani e gli occhi
  • Queste osservazioni sono quindi ricondotte all’immagine interna come feedback e l’intero processoricomincia

La bellezza della strategia di Feldenkrais sta nella sua semplicità e nella sua generalizzabilità.
Non è semplicemente una lista di controllo, né l’applicazione dell’informazione come dispositivo diagnostico ma piuttosto un’interazione dinamica tra teoria e osservazione. È un processo continuo. progettato per identificare e riempirelacune nella comprensione del funzionamento dell’intero sistema, che può essere facilmente adattato a tutti i casi individuali.

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Per oggi questo è tutto e intanto  ricorda

F.G.C  Fai Girare la Conoscenza…..Ora!

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