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Terapia fatta con lo stampino?#1

postura terapia

Terapia sbagliata o fatta con lo stampino?

Era un sacco di tempo che non sentivo la signora Arianna B. era venuta da me alcuni anni prima per problemi di vertigini, dopo la terapia non l’avevo più sentita, ma sapete come si dice; nessuna postura terapianuova, buona nuova”. Evidentemente stava bene! Comunque mi chiamava perché alcune settimane prima, rifacendo il letto si era bloccata con un colpo della strega. Fissiamo un appuntamento per fare terapia  e ci vediamo.Va bene, state pensando che cosa c’è di strano? Non è di tua competenza mettere a posto le persone? Certo avete ragione ma lasciatemi finire. La Signora Arianna arriva da me e comincia e tutta agitata comincia a raccontare: che si era fatta male.

Era andata dal suo medico di base, “un bravo dottore”. 

Lei gli aveva detto che era un po’ di tempo che si sentiva pendere in avanti e che era stata bene fino a che non aveva tentato di girare il materasso. Comunque l’aveva messa sul lettino, le aveva messo le gambe da una parte, le braccia dall’altra, aveva cominciato a darle delle “botte”. Poi l’aveva ribaltata e aveva cominciato a spingere e tirare.  Lei aveva trovato la cosa fastidiosa, sgradevole e dolorosa, ma non aveva detto niente perché:” Se non lo sa lui che che ha studiato!”.
Lui le aveva detto che non c’azzeccava niente lo sforzo di girare il materasso che era “un’infiammazione” che era in giro e si era rivelata in quel modo. Quindi le aveva prescritto una terapia a base di miorilassanti e antinfiammatorie. Poi le aveva detto di tornare dopo una decina di giorni che avrebbero fatto dell’ozonoterapia.
Lei era molto perplessa di quello che le era capitato: “Mettere le persone in quel modo!”

 Non Vorrei essere fraintesa non sto criticando le scelte di un collega ognuno lavora secondo il proprio giudizio, competenza ed esperienza. 

Quello che mi preme sottolineare è che tutti i professionisti rispettano i principi della loro disciplina ma l’eccessivo rispetto di tali principi porta sia all’applicazione di terapie ” fatte con lo stampino” sia ad ignorare ‘individualità del paziente.
Il tema della postura e di come l’individuo utilizza il proprio corpo in relazione alla gravità è fondamentale per la maggior parte delle terapie e degli approcci di bodywork e movimento.
Le tecniche che s’imparano hanno valore e un successo solo se si applicano all’individualità della persona.  Altrimenti c’inganniamo circa al valore delle nostre azioni. 

Un proverbio americano dice ” non sappiamo cosa non sappiamo”

La maggior parte dei professionisti studia la fisica, l’anatomia, la fisiologia   ma la comprendono nel proprio corpo? Potremmo essere in grado di ripetere a pappagallo le leggi di Newton, ma possiamo anche trarne vantaggio nell’applicazione quotidiana? 
Il Paradosso è che tutti sperimentiamo nella realtà l’inerzia, lo slancio, l’attrito e la leva ma la vera domanda è: come possiamo capirli per ottimizzare una terapia? l
La maggior parte degli adulti civilizzati usa il proprio corpo in modo inefficace provocando patologie muscolo-scheletriche, anche i corpi perfetti degli atleti hanno lesioni da uso eccessivo e da sforzo ripetuto.

Quindi dove si sta sbagliando?

Nell’ educazione somatica questi rischi non si corrono è una tecnica che costringe il professionista a tenere conto dell’individuo nella sua interezza.  Così il principio fondamentale è quello di non avere principi, o meglio bisogna avere tantissime conoscenze e competenze.
Questo perché bisogna conoscere tutte le tecniche possibili o immaginabili su ogni parte del corpo e in ogni combinazione.  Solo In questo modo si è in grado di eliminare l’esatto errore che agisce su quella particolare persona. Cioè bisogna fare la cosa giusta per quella persona!
Si deve dare la cosa più necessaria a quella persona in quel momento e  per far ciò dobbiamo attenerci  al principio dell’efficienza con il minimo sforzo, principio per altro simile a quello delle arti marziali.

Solo così si ha un esito funzionale e positivo.

 L’educazione Somatica  offre una terapia personalizzata  che porta amaggiore forza, vigore, resistenza.
Le sensazioni che le  persone riferiscono non sono immaginarie sono la loro elaborazione di disturbi che non sanno definire  ma che si ha il dovere d’indagare solo mettendo al centro  della terapia il paziente  si riesce ad essere una risorsa per lui. Questo che applica l’educazione somatica , una scorciatoia per recuperare il tipo di salute che  si aveva  per la possibilità di una vita più lunga e attiva.

 Comunque se volete  saperne di più sull’Educazione Somatica potete seguire questo link

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